Home C'era una volta Like a virgin

Like a virgin

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Il 22 dicembre 1984 Madonna arriva al vertice della classifica dei dischi più venduti negli Stati Uniti con il singolo Like a virgin. La gigantesca campagna promozionale che ha preparato il terreno all’esplosione della cantante italoamericana ha finalmente raggiunto il suo scopo.

Un risultato preparato da mesi

Non si tratta di un successo casuale, anzi, la potente macchina promozionale della Warner Brothers da mesi sta preparando questo risultato. La scelta stessa del brano, che fa da apripista all’album omonimo, è destinata a suscitare polemiche. Le organizzazioni per la difesa della morale statunitensi, già sul piede di guerra per questa ragazza poco vestita che si fa chiamare irrispettosamente Madonna, cadono nella trappola tesa loro dai geniali esperti di comunicazione della major e scatenano un putiferio per l’accostamento tra il concetto di verginità e il nome blasfemo. Il rapporto tra le proteste e le vendite è diretto. Mentre si grida alla bestemmia, un video realizzato senza badare a spese porta, attraverso MTV, il volto e, soprattutto, il corpo di Madonna nelle case di tutti i giovani statunitensi. Già che ci sono seppelliscono definitivamente l’immagine precedente della cantante, ribelle e un po’ punk, per imporre quella della donna fatale vestita da corsetti studiati apposta per colpire la fantasia dei più inguaribili feticisti. La campagna, studiata in ogni dettaglio e senza sbavature, si nutre di apparizioni pubbliche che richiamano i servizi fotografici.

Finisce l’epopea della donna ribelle e anticonformista

Madonna cessa di essere una persona per entrare nell’immaginario collettivo come una sorta di icona-sexy. Toccherà l’apice in occasione della consegna degli MTV Awards quando la cantante arriverà vestita esattamente come appare sulla copertina del disco, con un improbabile abito da sposa composto da una guépière e da una sottogonna bianca tempestata da mille cuoricini. Il gioco tra sensualità e simboli di purezza è volutamente “appesantito” dall’ostentazione costante di croci che diventano orecchini e pendenti. Al di là dei giudizi di merito il risultato sarà esattamente quello che la Warner Brothers si aspetta. Like a virgin resterà per un mese e mezzo al vertice della classifica dei singoli negli Stati Uniti e pian piano conquisterà anche la più smaliziata Europa. Finisce così l’epopea della donna ribelle e anticonformista portata sullo schermo dal film “Cercasi Susan disperatamente” e nasce una star patinata costruita a tavolino. La qualità annega nei lustrini, ma la Warner Brothers può festeggiare.

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".