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A Ecofuturo una proposta di legge sulla salute

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Ecoarea di Rimini – Ecofuturo chiude con la proposta di legge “Tornare e restare in salute“. Economia circolare, nuova agricoltura e salute, tutti aspetti legati tra loro che è necessario integrare. Tra i temi degli ultimi due giorni di Ecofuturo, Roma a rischio inquinamento mercurio e Acqua pubblica. Dopo la vittoria arriva la rivoluzione agricola: 12.000 nuovi posti di lavoro grazie al biogas.

A Ecofuturo una proposta di legge sulla salute

“La proposta di legge ‘Tornare e restare in salute’ che emerge dal festival Ecofuturo è incentrata sul nesso tra sport, cultura sportiva e riconversione dell’alimentazione, intesi come assi portanti, assieme alle medicine complementari e le discipline del benessere”. – ha detto Fabio Roggiolani, tra gli organizzatori di Ecofuturo – “La svolta della nuova agricoltura evidenziata nell’intervento di Massimo Borrelli e di Piero Gattoni dimostra che possiamo produrre tutti gli alimenti con criteri di sostenibilità creando le premesse per coltivazioni biologiche e per un’alimentazione finalmente corretta. E alcuni parlamentari presenti a Ecofuturo hanno rimarcato che saranno tra i primi firmatari della nuova proposta di legge».

Il comitato promotore della proposta di legge, ha reso noto a Ecofuturo che lo stato spende, per un paziente con molte e diverse patologie fino a 24 volte il budget che si impiega per un paziente con una sola patologia. Se in questi anni è aumentata l’aspettativa di vita e crollata, invece l’aspettativa di salute e lo stato investendo qualche centinaio di euro per paziente può ridurre molto la sofferenza dello stesso e contemporaneamente ridurre in maniera esponenziale la spesa per i farmaci e le prestazioni continue.

Ecofuturo, Roma a rischio inquinamento da mercurio

Roma è minacciata dall’inquinamento da mercurio. Una vera e propria bomba ecologica minaccia la capitale d’Italia ed è quella proveniente dalle ex minire di cinabro, il minerale da cui si estrae il mercurio, del Monte Amiata.

A Ecofuturo il prof. Giuliano Gabbani ha illustrato l’inquinamento da mercurio del fiume Paglia, affluente del Tevere, come aveva già fatto nel convegno promosso dal sindaco di Orvieto. Il sindaco di Abbadia San Salvatore, Fabrizio Tondi ha confermato che la ex miniera di cinabro non rilascia più mercurio e si è dichiarato disponibile a mettere in atto, per quanto di sua competenza, la bonifica dei sedimenti inquinati presenti nel fiume e nei bacini di raccolta delle acqua.

Davide Benedetti di Decomar, ha dimostrato come tutto ciò è possibile senza arrecare danni a valle degli interventi grazie alla tecnologia degli eco-dragaggi, ovvero un sistema d’aspirazione dei fanghi a circuito chiuso, con la separazione e il confinamento della parte inquinata in un piccolo quantitativo del totale estratto e con il riuso immediato di tutti i sedimenti liberati dagli inquinanti. «Conosciamo da molto tempo questo problema – ha aggiunto Gabbani – e dal momento che la geotermia contribuisce solo per una piccolissima parte del totale del fenomeno ora è venuto il momento di fare le bonifiche, ma attenzione: con le draghe invece che le bonifiche si farebbero grandi danni».

Ecofuturo, l’acqua pubblica vince

L’acqua pubblica vince. Ecofuturo ha svelato i risultati di uno studio realizzata dalle Università di Verona e Pisa in cui si vede che al vertice delle performance che riguardano le aziende idriche ci sono quelle pubbliche e nello specifico la Secam di Sondrio, che già fu proganista del primo Ecofuturo, come esempio virtuoso nella gestione del ciclo dei rifiuti.

Il vertice di questa classifica è stato raggiunto da Secam anche senza avere utilizzato, nello studio, due parametri come la qualità dell’acqua e il prezzo della bolletta, che se fossero stati considerati avrebbero ulteriormente rafforzato il primato, dato che in media il prezzo della bolletta che i cittadini di Sondrio pagano per l’acqua è in media il 30% in meno della media nazionale.

A Ecofuturo è intervento anche Alessandro Russo, presidente di Water Alliance, la rete d’imprese che raggruppa le società pubbliche dell’acqua in Lombardia, partecipando a un confronto con le nuove ecotecnologie e con la rappresentate dei movimenti dell’acqua Rossella Michelotti. Sono state illustrate, tra le altre, le microturbine idroelettriche per fare elettricità direttamente dagli acquedotti; i nuovi piccoli inodori ed efficienti depuratori a pozzo che riducono del 75% la produzione di fanghi; le macchine per dare ai cittadini l’acqua naturizzata senza osmosi e il sistema per svuotare i bacini idrici/idroelettrici dai fanghi con i nuovi dragaggi che consentono il raddoppio della potenzialità energetica di questi bacini. L’economia circolare come chiave di volta. Rispetto dell’ambiente e “buon senso” sono stati i punti cardine dell’intervento di Nino Durbiano, sindaco di Venaus, della Rete dei Comuni Solidali che ha mostrato come una politica fondata sul buon senso e sul rispetto dell’ambiente possa portare, in una visione di economia circolare, a risultati straordinari e concreti, anche e sopratutto per una comunità di borghi, paesi e cittadine di piccole dimensioni. Sempre in tema d’economia circolare Santino Cannavò responsabile ambiente di Uisp ha raccontato l’impegno educativo dell’associazione attraverso l’educazione ambientale e lo sport, mentre sul fronte del riciclo anche lo sport può fare parecchio. Cannavò, infatti, ha descritto come con Ecopneus stiano realizzando i fondi degli impianti sportivi utilizzando i pneumatici a fine uso (Pfu). Per quanto riguarda i rifiuti Franco Matrone di Zero Waste Italy e Natale Belosi della Rete Regionale Rifiuti Zero dell’Emilia Romagna hanno spigato nei dettagli la strategia rifiuti zero ed Antonino Esposito ha presentato l’esperienza decisamente degli hotel e dei ristoranti Zero Waste della costiera sorrentina. Una buona pratica che si potrebbe replicare lungo tutti gli ottomila chilometri di coste italiane, sviluppando una forma di turismo sostenibile che oltre a rispettare l’ambiente rappresenta una qualità sempre più richiesta dai turisti di ogni fascia. Ecofuturo ha fatto un focus sulla rivoluzione agricola. Ha iniziato ARTE, azienda agricola del Tavoliere delle Puglie, socia del CIB, che ha come prodotto di punta la pasta biologica Senatore Cappelli da grani coltivati con metodo biologico all’interno dell’azienda stessa. ARTE nasce con l’obiettivo di valorizzare i prodotti del territorio con strumenti e processi innovativi in grado di conciliare produzioni agro-alimentari di alta qualità, rispetto dell’ambiente e tutela della tradizione. «Le nostre parole chiave –dice Massimo Borrelli, titolare dell’azienda – sono tre: buono, sano e sostenibile. Tutto ciò che fa bene deve essere anche buono, siamo italiani, e tutto ciò che è buono e sano oggi può essere sostenibile a partire dalle attività colturali (semina su sodo che significa minori immissioni di CO2), dall’autosufficienza elettrica e termica, grazie alla valorizzazione dei propri residui colturali e delle proprie produzioni agro-alimentari, attraverso la digestione anaerobica e la produzione di biogas».

Ecofuturo, Biogas protagonista

Lorella Rossi, del Centro Ricerche Produzioni Animali – CRPA ha parlato dell’importanza dell’utilizzo del digestato in agricoltura, mettendo in evidenza che l’uso corretto del digestato, secondo le buone pratiche agricole, è il modo concreto per mettere in atto l’economia circolare perché con il biofertilizzante si riportano al suolo sostanza organica stabilizzata ed elementi nutritivi. La prima contribuisce a incrementare e mantenere la fertilità del suolo, in quanto agisce in maniera positiva sulle sue caratteristiche chimiche, fisiche e biologiche; gli elementi nutritivi sono prontamente assimilabili dalle piante. «Il digestato, contrariamente a ciò che qualcuno pensa, non è un vettore di composti o microrganismi indesiderati o tossici perché risultato di un processo biologico naturale applicato a matrici di buona qualità che nulla hanno a che fare con contaminanti», ha detto Lorella Rossi durante il suo intervento. Poi è stata la volta di Enrico Dall’Olio, presidente della cooperativa agricola Agribioenergie anche essa socia del CIB.

Nata nel 2005 per realizzare un impianto biogas alimentato da colture dedicate e sottoprodotti dell’agroindustria, questo ha visto l’ avvio cinque anni dopo. La cooperativa conta 25 soci con un terreno coltivato di complessivamente 1.800 ha. Da una alimentazione iniziale esclusivamente con biomasse dedicate queste sono state progressivamente sostituite con sottoprodotti agro-industriali, vegetali ed effluenti zootecnici. A fine 2016 le colture dedicate saranno soltanto il 30% della ricetta del digestore. Le aziende hanno inoltre ottenuto un risparmio di fertilizzante chimico, grazie a tecniche avanzate di distribuzione del digestato, biofertilizzante naturale, pari a 210 tonnellate/anno. Si è risparmiato anche sui funghicidi poiché le colture trattate con il digestato sono meno soggette a malattie.

Dal 2012 esiste una piccola rete di teleriscaldamento per abitazioni e serre e dal 2015 il calore viene utilizzato per essiccare piante officinali e aromatiche. Il futuro prevede il 100% di utilizzo dell’energia termica prodotta. Bioeconomia: la fattoria circolare. «Fattoria della Piana è una cooperativa di allevatori di Rosarno nella Piana di Gioia Tauro che non è una zona facile, ma bisogna considerare che dove c’è un problema c’è anche una risorsa. – Carmelo Basile presidente di Fattoria della Piana – Oggi abbiamo un realtà che è autonoma, grazie al biogas e al fotovoltaico e che è funzionale a oltre 110 imprese produttrici di latte e che consente loro di essere inseriti in una dimensione internazionale, visto che il 60% della nostra produzione prende la via dell’estero». Fattoria della Piana, infatti, sta sviluppando accordi di distribuzione dei propri formaggi prodotti in Calabria, negli Stati Uniti e in futuro guarda al Canada, il tutto genera un fatturato complessivo che è di 9,5 milioni di euro ogni anno. Piero Gattoni Presidente del CIB Consorzio Italiano Biogas: «Il futuro dell’agricoltura è già qui. Sono molte le aziende agricole che in Italia stanno innestando innovazione recuperando culture tradizionali.

Noi, le aziende socie del Consorzio Italiano Biogas, abbiamo costruito un modello che parla di sostenibilità economica, ambientale e sociale. Ci siamo infatti resi conto che l’azienda agricola che si dotava di un impianto biogas, un impianto tecnologico per la produzione di energia, non solo rendeva sostenibile l’economia, ma poteva rendere più efficiente la produttività delle proprie colture. La vocazione primaria di un agricoltore è produrre alimenti e l’intensificazione ecologica, resa possibile dai doppi raccolti e dall’utilizzo del digestato, consente produzioni alimentari di qualità, foraggi, energia incrementando la sostanza organica nel suolo, stoccando CO2, riducendo i consumi di concimi chimici e di carburanti per le lavorazioni agricole. In questo solco stiamo attraendo sempre più aziende in cui le nuove generazioni sono protagoniste. Il modello del Biogasfattobene© è affascinante perché oltre ad essere vantaggioso da un punto di vista economico ha anche un valore ambientale e sociale».

Occupazione

«Dal 2008, grazie a una buona legge sono stati realizzati 1.400 impianti di biogas da aziende che hanno creduto nella digestione anaerobica. – ha detto Christian Curlisi, direttore del CIB – Ciò ha creato occupazione, con 12.000 nuovi posti di lavoro stabili. In media nove dipendenti per azienda. L’agricoltura ha acquisito occupazione e nuove figure professionali legate anche alle tecnologie innovative per le coltivazioni, come per esempio l’interramento del digestato».

Qui il programma del Festival Ecofuturo: festivalecofuturo.myblog.it