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Brasile 2016, giochi olimpici e acque inquinate

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rio giochi olimpici

La data d’inizio dei Giochi Olimpici di Rio de Janeiro è dietro l’angolo, ma i problemi da affrontare per vincere questa sfida sono drammatici. Il CIO (Comitato Olimpico Internazionale) denuncia in particolare la totale inadeguatezza del sistema olimpico per la pericolosità dei fiumi troppo inquinati nei quali dovrebbero svolgersi molte prove, dalla vela al canottaggio.

Brasile 2016, giochi olimpici e acque inquinate

La XXXI edizione dei Giochi Olimpici, celebre competizione sportiva che si svolge oramai da più di cento anni, è prevista a Rio de Janeiro dal 5 al 21 agosto 2016. La città brasiliana che ha detronizzato Madrid nella scelta del CIO però, è ancora immersa nella spazzatura: l’ultima speranza è un’iniziativa del Ministero dell’Ambiente Olandese che coinvolge imprenditori locali e ONG.

Il vice presidente del Comitato Olimpico, l’australiano John Coates, fa un bilancio molto poco incoraggiante sui lavori preparatori e parla di un’organizzazione persino “peggiore di Atene 2004”. Rio ha l’opportunità di dimostrare al mondo la sua preparazione e una delle sfide principali era proprio nel pulire i suoi fiumi.

Le acque in cui competono atleti ai Giochi Olimpici del 2016, totalmente insalubri
Le acque in cui dovrebero competere gli atleti olimpici 2016 

Giochi Olimpici 2016: l’unica speranza

Il problema resta il denaro. Il costo per sviluppare una strategia funzionante per la raccolta dei rifiuti, che comprende anche la realizzazione di un treno ecologico sul fiume Carioca, ammonta a circa $ 700.000 e il Brasile è nella peggiore recessione economica degli ultimi decenni.

Per sopperire  a questo, il ministro dell’ambiente dai Paesi Bassi, Melanie Schultz, ha lanciato “Clean Urban Delta” un’iniziativa che coinvolge imprenditori e ONG locali.

L’iniziativa, finanziata dalla Banca Mondiale e dalla Banca di sviluppo Olandese, presenta almeno 20 proposte che vanno dall’installazione temporanea di impianti di depurazione delle acque, fino all’installazione di tappeti di reti in nylon per fermare il flusso dell’immondizia. Una delle idee viene anche dalla ONG del WWF locale che si impegna ad aiutare i netturbini per ottenere più valore dalla plastica che si raccoglie. Quando il Comitato Olimpico scelse Rio come ospite per le Olimpiadi, le amministrazioni della città si impegnarono a pulire l’80% delle acque reflue: avrebbero dovuto rigenerare completamente aree come la laguna Rodrigo de Freitas o Guanabara Bay, dove saranno effettuate prove di canottaggio e kayak . A poco meno di sei mesi dopo l’inizio dei giochi, la sporcizia dei suoi fiumi è evidente a prima vista.

Rio giochi olimpici 1“Non c’è stato abbastanza impegno, denaro ed energia“, ha riconosciuto il portavoce di Rio 2016, Mario Andrada: “Mostrare agli ospiti tutta questa sporcizia non piace a nessuno e, anche se forse non saremo in grado di raggiungere l’obiettivo, dobbiamo continuare a lavorare fino all’ultimo momento per garantire che gli atleti possono competere in acque sicure. ”

Ciliegina sulla torta, un’indagine indipendente dalla Associated Press ha rivelato la drammaticità della situazione. Le acque dove potranno competere olimpionici sono in gran parte acque fecali. Gli esperti che hanno condotto le analisi concordano nel dire che quest’acqua non è sicura, né per il nuoto né per le imbarcazioni sportive. Sono stati infatti trovati numerosi virus infettivi in grado di causare malattie respiratorie e digestive come diarrea e vomito, ma anche causare gravi malattie cardiache.

Il Comitato Olimpico raccomanda azioni per difendere in primis la salute degli atleti. Gli Stati Uniti, per esempio, distribuiranno bottiglie di disinfettante per i 48 rematori concorrenti e garantiranno la pulizia di remi e barche dopo ogni competizione o prova. Le autorità hanno perfino chiesto agli atleti di essere vaccinati per l’epatite A , la polio e il tifo.

 

 

Fonte: LaVanguardia