Home News Clima, solo una bozza di accordo

Clima, solo una bozza di accordo

SHARE
clima conferenza parigi

Sul clima c’è solo una bozza di accordo. Passano i giorni a Parigi e, al momento, proprio quell’accordo tanto atteso per la salvezza del Pianeta è ancora lungi dall’arrivare.

Nessun accordo sul clima a Parigi

Nella nuova bozza di accordo della Conferenza Onu sul clima, in sostanza, non c’è ancora alcun accordo. Il testo sul quale si sta discutendo è più corto del previsto ed ha ancora troppe tantissime parti su cui non esiste alcun consenso, ammette persino il ministro degli esteri francese Fabius. Occorre dunque far presto, anche intensificando tutti gli sforzi soprattutto politici per arrivare ad una posizione comune e unitaria ma proprio questo compromesso non si riesce ad ottenere.  Il che significa riunioni ad oltranza.

Clima, un accordo fondamentale per la salvezza del Pianeta

L’accordo finale della Conferenza Onu sul clima è fonamentale, anche perché, sottolineano le organizzazioni ambientaliste, proprio questo dovrà necessariamente essere vincolante. Ma – non mancano ancora di sottolineare – proprio questo vincolo dipenderà anche dalle normative locali dall’impegno dei singoli Paesi affinché possa essere ratificato ed attuato nella sua sostanza.  Gli Stati Uniti, per bocca di Obama, hanno insistito per un accordo in cui il processo di presentazione, revisione e monitoraggio degli obiettivi nazionali fosse vincolante, ma non lo fossero gli obiettivi in sè.

Clima, dagli ambientalisti l’allarme: “Fate presto”

A rischio  – continuano le Ong – c’è la sopravvivenza della Terra, del nostro Pianeta. Eppure proprio questa pressione sembra proprio non far breccia sui grandi della Terra. E si continua a manifestare, gli slogan scanditi sono chiari: “fate quel che promesso” urlano i giovani all’interno dell’area del Bourget, ma chi li ascolta?

Clima, tutti i nodi ancora aperti sul tavolo

Restano solo i punti controversi di una bozza a partire dalla “differenziazione”, ovvero dal fatto di puntualizzare che non tutti gli sforzi da parte dei Paesi debbano essere uguali. Le condizioni economiche e sociali sono, del resto, cambiate. Ma anche su questo non c’è intesa. A tentennare sono nazioni come la Cina e l’India sui quali gli occhi sono puntati. Così come per i finanziamenti il vero nodo è rappresentato dall’aiuto da dare ai Paesi più vulnerabili ed anche su questo in molti nicchiano.

Restano anche aperte le opzioni sulla soglia da fissare per il riscaldamento globale rispetto all’età pre-industriale: dire chiaramente 1,5 o 2 gradi, oppure trovare un’altra formula e restare al di sotto di 2 anche se li scienziati avvertono che occorre restare il più possibile sotto la soglia dell’1,5; ma, da questi negoziati, continua ad emergere solo che il destino della Terra sembra non interessare. O interessare molto poco. La nostra Terra continua a rischiare il collasso e non si trova un accordo.

Previous articleSos Terra, il suolo è in pericolo
Next articleArrivano i nonni, un progetto Arci
Castalda Musacchio
Giornalista professionista dal 2000, laureata e specializzata in Giornalismo e Comunicazioni di massa, in questi anni mi sono occupata, in particolare, dei rapporti tra media e società. Dopo aver lavorato per le principali testate giornalistiche e agenzie di stampa (ASCA, il Sole24ore, Geos, ed altre) per più di dieci anni sono stata in organico nel quotidiano Liberazione. Ideatrice e fondatrice del quotidiano Daily Green, da gennaio 2011 ricopro il ruolo di direttore responsabile della testata.