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Da Sketch a MURo, la Città in Galleria

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Jim Avignon, Lucamaleonte, Beau Stanton, David Diavù Vecchiato, Nicola Verlato in galleria, a cura del MURo Museo di Urban Art di Roma.

In mostra, non solo sui muri di Roma, ma anche presso la galleria Rosso20Sette Arte Contemporanea (in via del Sudario 39) Roma – dal 5 ottobre al 16 novembre 2019 – le opere di cinque firme di spicco di artisti quali Jim Avignon, Lucamaleonte, Beau Stanton, David Diavù Vecchiato e Nicola Verlato. Inaugurazione sabato 5 ottobre 2019 ore 18.30.

Da Sketch a MURo presenta cinque fuoriclasse dell’Urban Art, esposti in per la prima volta assieme in una galleria d’arte, con il patrocinio e in collaborazione con il VII Municipio di Roma Capitale, l’Ambasciata degli Stati Uniti d’America e l’Ambasciata di Germania. Testi di Ilaria Beltramme, Gabriella Greison, Marco Lodoli, Matteo Maffucci, Marino Niola, David Diavù Vecchiato.

L’attuale Street art si pone come arte pubblica, eclettica e sottoposta all’usura degli eventi climatici. Non è casuale allora, al contempo, trovarvi certi effetti visivi paradossali ed illusioni ottiche che, in qualche maniera, sembrano aprirci dei varchi o mostrare delle spaccature vertiginose verso altri mondi. Poi è da rimarcare il gigantismo di molte di queste produzioni, il che sicuramente rappresenta qualcosa di più dell’elevarsi al di sopra degli infestanti graffiti del passato… Certo hanno grande visibilità, ma soprattutto aderiscono all’idea di icone collettive di riferimento, alle quali si deve rispetto e con le quali ci si può identificare, bonificando muri abbandonati e rivitalizzando con narrazioni visive strade anonime e quartieri periferici senza storia.

David Vecchiato Appia – Latina 100 cm x 74 cm mixed media on wood 2019

Queste odierne pitture di strada sembrano essere fiorite da una reazione comune, da una vitalità che appartiene dunque a tutti, ma passando attraverso la capacità di sintesi linguistica del singolo artista-autore, mentre qualcuno le ha già definite testimonianze, paragonandole al valore di documento delle pitture rupestri. Tutto ciò sicuramente ripercorre le orme del mondo spirituale degli inizi, se non altro perché il linguaggio visuale ha una grammatica in comune con quella dei sogni.

In questa occasione invece si potranno incontrare, in Galleria, cinque artisti conosciuti ed apprezzati, anche dal grande pubblico che ha imparato a seguire le loro acrobazie pittoriche su ponteggi – con un fisico faticosamente sottoposto alla resistenza alle intemperie ed al caldo innaturale delle nostri estati – finanziandoli a volte insieme alle istituzioni pubbliche, per ridare dignità alle nostre città sofferenti e facendoci tutti sognare un mondo nuovo, dove l’arte possa correre anche per le strade e non solo nel chiuso delle gallerie. Non solo quindi, poiché l’arte non si ferma neanche davanti ai portoni, essendo migrante per definizione, poiché, mentre le pitture di strada si degradano per l’usura del tempo, i Musei e le Gallerie documentano, raccolgono disegni preparatori e icone su tavola, come ai tempi dei grandi affreschi del 1500.

La collettiva, curata dallo staff del MURo – Museo di Urban Art di Roma, chiude idealmente il MURo Festival che ha inaugurato il decimo anno di attività del pionieristico progetto di Arte Urbana, nato da un’idea di Diavù nel 2010 nel quartiere Quadraro di Roma e diramatosi poi in tutta Italia.

Lucamaleonte Nido di Vespe Acrilico su legno 30 cm x 34 cm 2019

Il Festival ha prodotto, durante il 2019, una serie di incontri, proiezioni ed attività, tra cui la realizzazione delle cinque opere murarie del progetto MURo mARkeT al Mercato Menofilo di Quarto Miglio, in collaborazione con il VII Municipio di Roma Capitale, l’Ambasciata degli Stati Uniti d’America e l’Ambasciata di Germania. E sono proprio i soggetti di questi ultimi murales i protagonisti di alcune delle opere in esposizione, che rivelano – dai primi disegni preparatori fino al dipinto definitivo – i diversi processi creativi di questi cinque artisti. Da Sketch a MURo espone infatti schizzi, bozzetti e opere che precedono e accompagnano il lavoro finale sulle pareti urbane.

Abbiamo finalmente l’occasione unica di ammirare le prime idee su carta che hanno dato origine per esempio, al celebre murale Hostia del 2015 di Verlato dedicato a Pier Paolo Pasolini, i disegni preparatori di murales-simbolo del progetto MURo come il Nido di Vespe del 2014 di Lucamaleonte, fino alle bozze realizzate in stili e tecniche differenti che rivelano l’elaborato processo creativo che ha portato Diavù alla realizzazione di uno dei suoi ultimi murales, Appia-Latina.

Dunque cinque modi di concepire la propria arte nello spazio pubblico si sono incontrati prima sui muri della città di Roma e ora in Da Sketch a MURo:

Jim Avignon, dai graffiti berlinesi di metà anni ’80 alle opere sui muri dei club simbolo della Techno-Kultur tedesca di inizio anni ’90 – dal dipinto sull’East Side Gallery ai grandi murales di Brooklyn, è considerato uno dei precursori della Street Art in Europa.

Il murale di Jim Avignon per MURo mARkeT, il progetto sviluppato al Mercato Menofilo di Quarto Miglio per il VII Municipio di Roma durante il MURo Festival 2019, è un omaggio a De Chirico, maestro della metafisica e della malinconia urbana, che ha vissuto a Roma ed ha trasposto il fascino degli edifici Romani nelle sue opere. La scena rappresenta un uomo che potrebbe essere uno dei commercianti (un omaggio al mercato da parte dell’artista tedesco) che sorregge un contenitore di ortaggi mentre fuma la pipa. Dal fumo esce la faccia di Gina Lollobrigida, che da queste parti ha la propria casa, come riferimento al fascino dei tempi passati dell’area romana di Quarto Miglio.

https://www.dropbox.com/s/ythlmtqwfzivefm/Jim%20Avignon%202019.jpg?dl=0  (foto di Oscar Giampaoli

Lucamaleonte, che dal 2001 inizia a realizzare stencil e poster nelle strade di Roma fino ad essere invitato da Banksy e Tristan Manco al Can’s Festival di Londra nel 2008, è stato uno dei primi artisti ad intervenire negli spazi urbani della Capitale in contesto Street Art. Famoso il suo murale Nido di vespe del 2014, in memoria dell’Operazione balena, ovvero Unternehmen Walfisch, di quando le truppe nazifasciste guidate dal tenente colonnello delle SS, Herbert Kappler, il 17 del 1944, circondarono il quartiere Quadraro e deportarono circa 900 uomini dai 16 ai 55 anni. Infatti questi luoghi, furono ricordati nelle sue memorie dal Console tedesco a Roma, Eitel Friedrich Möllhausen, per essere starti definiti dai tedeschi “Nido di vespe” poiché garantivano rifugio e protezione a tutti quei partigiani, perseguitati politici e renitenti alla leva, che scappavano dalla repressione nazifascista, che non si sottomettevano alla violenza ma vi si opponevano attivamente, con operazioni di sabotaggio e guerriglia urbana.

http://muromuseum.blogspot.com/2014/06/il-nido-di-vespe-di-lucamaleonte.html

Beau Stanton “Venus and the Conch” – 16 x 20 inches (51 cm x 41 cm) – Oil and acrylic on panel (Olio e acrilico su tavola) – 2018

Beau Stanton, prima di approdare alla realizzazione delle proprie opere in strada, ispirate all’arte classica, è stato a lungo assistente di Ron English, mostro sacro della Street Art e della cultura underground statunitensi. Propone come immagine di ingresso al Mercato Menofilo di Roma, realizzata per il progetto MURo mARkeT nel programma del MURo Festival 2019, un’immagine del mito di Esculapio/Asclepio, di cui una rappresentazione è nella vicina Villa dei Quintili. Il mito di questo semidio, che divenne poi dio, ha a che fare con la guarigione: aveva il dono di riportare in vita i defunti e per questo l’artista ha deciso di rappresentarlo come metafora del ritorno alla vita del mercato.         Esculapio è rappresentato dunque come simbolo del lavoro realizzato per far tornare attivo quel luogo e dell’Arte Urbana stessa, che aiuta a riaccendere la vita. La linea ondulata sul retro è una panoramica dall’alto dell’Appia Antica.

https://www.dropbox.com/s/e9xz3ka7dleopo8/Beau%20Stanton%202019.jpg?dl=0  (foto di Oscar Giampaoli)

David Diavù Vecchiato, dopo i primi poster illegali d’inizio anni ’90, è tornato ad intervenire in strada dopo 15 anni di lavoro in studio, con grandi murales e scalinate e curando progetti di Urban Art con l’idea di sviluppare questa forma di espressione in un nuovo strato culturale e artistico degli spazi urbani.

https://www.dropbox.com/s/lb5q88tee6k4wbj/Diav%C3%B9%202019.jpg?dl=0  (foto di Oscar Giampaoli)

Nicola Verlato Hostia a Ostia bozza Grafite su carta – 61 cm x 48 cm

Nicola Verlato, seguendo il percorso a ritroso dei cosiddetti ‘street artist’, dopo un’esperienza ventennale in prestigiosi musei e gallerie di tutto il mondo, è approdato a dipingere opere murarie sulle facciate degli edifici per ampliare la sua ricerca artistica – già aperta a linguaggi come scultura, architettura e musica – a nuove tecniche espressive.

In mostra sono presenti anche gli schizzi e le bozze del progetto “Hostia”, ovvero dei due murales che l’artista ha dedicato a Pier Paolo Pasolini a Torpignattara nel 2015 e a Ostia nel 2016, progetti curati da Diavù per il MURo. Il primo dei due murales, realizzato a Roma in via Galeazzo Alessi a Torpignattara, rappresenta in chiave classica l’ultimo istante di vita di Pasolini, ed è divenuto ormai un importante simbolo del quartiere stesso e del legame che il poeta e regista friulano aveva con Roma. Il secondo murale, dipinto da Verlato nel 2016 a pochi passi dall’idroscalo di Ostia, dove Pasolini è stato ucciso, rivela la violenza che si è scatenata sul poeta negli ultimi istanti della sua vita.

www.dropbox.com/s/51oq2hp23qp1flz/Nicola-Verlato-Hostia-marzo2015.jpg?dl=0 (foto di Vincenzo de Francesco)

Da Sketch a MURo – Jim Avignon, Lucamaleonte, Beau Stanton, David Diavù Vecchiato, Nicola Verlato. A cura del MURo Museo di Urban Art di Roma. Opening sabato 5 ottobre 2019 ore 18.00 – Fino al 16 novembre 2019. Catalogo in galleria

Rosso20sette arte contemporanea – via del Sudario 39 (Largo Argentina) – Roma – info@rosso27.com – tel.06 64761113 www.rosso27.com

Orari: dal martedì al sabato 11.00 – 19.30 – lunedì chiuso – www.melaseccapressoffice.it

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Carla Guidi
CARLA GUIDI – www.carlaguidi-oikoslogos.it Giornalista pubblicista, iscritta ODG Lazio, ha collaborato per più di 10 anni con il settimanale (in cartaceo) “Telesport”, adesso collabora con alcune testate e riviste periodiche online, tra queste “Abitare a Roma”, “ll Paese delle donne”, “Lazio ieri ed oggi”, “About Art online” e “Daily Green” ove è in redazione. Conseguito il diploma superiore di Accademia di Belle Arti di Roma, sezione pittura (tenuto dal maestro Gentilini), è docente di Disegno e Storia dell’Arte nelle scuole pubbliche, medie superiori. Si è occupata di Computer Art dal 1981 e sue immagini sono state pubblicate nel volume Computer image di Mauro Salvemini (Jackson Libri, 1985). Ha gestito la Galleria d’Arte “5x5” in via Garibaldi in Trastevere negli anni ’70/’80 insieme a Rinaldo Funari ed ha organizzato varie mostre, manifestazioni e convegni anche presso istituzioni come la Casa delle Donne, la Casa della Memoria e della Storia di Roma, alcune Biblioteche comunali di Roma ed un Convegno di sociologia a Bagni di Lucca. Dal 1975 si è avvicinata alla psicoanalisi e dal 1982 è stata accettata dalla Società italiana di psicodramma analitico – SIPSA in qualità di membro titolare. In seguito ad una formazione quinquennale con trainer internazionali, ha svolto attività di collaborazione presso la Società Medica italiana di Analisi Bioenergetica SMIAB ed è divenuta membro titolare dell’International Institute for Bioenergetic analisys di New York, rimanendo iscritta fino al 1995. Attualmente è stata invitata più volte a relazionare in Convegni Nazionali ANS alla Facoltà di Scienze Politiche, Sociologia e Comunicazione. Ha scritto alcuni libri sulla memoria storica quali Operazione balena - Unternehmen Walfisch sul rastrellamento nazista del 17 aprile 1944 al Quadraro, giunto alla sua terza edizione (Edilazio, Roma 2013); Un ragazzo chiamato Anzio sulle vicende dello sbarco alleato del 1944, alla sua seconda edizione (A. Sacco, Roma 2013); Estetica anestetica - Il corpo, l’estetica e l’immaginario nell’Italia del Boom economico e verso gli anni di Piombo (Robin Edizioni, Torino 2018). Sempre per Robin Edizioni nel 2019 ha pubblicato il libro socio-fotografico in collaborazione con Valter Sambucini e con la presentazione di Franco Ferrarotti, Città reali, città immaginarie - Migrazioni e metamorfosi creative nelle società nell’Antropocene tra informatizzazione ed iper/urbanizzazione, con i contributi del giornalista e sociologo Pietro Zocconali, Presidente A.N.S, dello storico dell’arte Giorgio Di Genova, dello scrittore Roberto Morassut e del Presidente dell’Ass. Etica Massimo De Simoni. Una sezione del libro approfondisce la grande diffusione della tecnica del tatuaggio, valutandone aspetti storici, sociologici ed artistici, con i contributi dello scrittore Eliseo Giuseppin ed una intervista all’artista Marco Manzo. Ha curato insieme allo storico dell’arte Giorgio Di Genova, l’esposizione online Quintetti d’arte dal 06/04/2020 al 31/08/2020, con una parte, Vetrina dell’invisibilità, dedicata agli artisti che hanno rappresentato visivamente la tragedia della pandemia. Di questo progetto nel 2021 è uscita l’edizione in cartaceo (Robin Edizioni, Torino). Appena uscito il libro - Lo sguardo della Sibilla. Dal Daimon all’Anima Mundi: la poetica di Placido Scandurra (Robin editore 2022) - http://www.robinedizioni.it/nuovo/lo-sguardo-della-sibilla. Al suo attivo anche alcune pubblicazioni di poesia su tematiche ambientali: Ha curato, insieme a Massimo De Simoni, l’antologia I poeti incontrano la Costituzione (Ediesse, 2017) -