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Dharma ed ecologia: il canto dell’amore

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Dharma ed ecologia

Dharma ed Ecologia, scopriamo il perché di questo “Argomento” sui generis. Per Dharma intendiamo qualsiasi sentiero liberante dalla sofferenza esistenziale. Il termine Ecologia è il motore che muove il lavoro di questo Quotidiano. Gli articoli che proponiamo qui riguardano dunque sia l’ambiente, sia un percorso che potremmo definire di “ecologia per la mente”.

Dharma ed ecologia: il canto dell’amore

Pema Chodron è una monaca statunitense di tradizione Kagyupa. In un suo bellissimo libro, dal titolo The wisdom of no escape, c’è una frase che vale la pena ricordarsi appena poggiamo il primo piede sul pavimento al mattino: “ C’è un equivoco comune fra tutti gli esseri umani che siano mai nati sulla terra, e cioè che il modo migliore di vivere consista nel cercare di sentirsi a proprio agio e di evitare il dolore. Possiamo osservarlo perfino tra gli insetti e gli animali e gli uccelli. Siamo tutti uguali.”

Prendiamo il disastro ambientale che con abilità perpetriamo quotidianamente, non è a favore di un nostro personalissimo maggiore agio? Sacrifichiamo l’utile e il bello per il comfort. 
Qual è il dato che allora ci “sfrugge” (non è un refuso, ogni tanto serve un neologismo e questo ha dentro sia sfuggire sia struggere)? Che un maggiore agio per noi comporterà sempre un problema per tre o quattromila specie viventi tra flora e fauna, insetti compresi.

Pensate se le formiche o le termiti invadessero la tua casa: per loro sarebbe il paradiso e per te l’inferno. Al contrario i nostri metri cubi di cemento possono aiutare sì qualche specie, ma ne metteranno a repentaglio molte altre. Troppe altre.
 Pema Chodron pratica una forma di meditazione per sviluppare la gentilezza amorevole per tutti gli esseri, a partire da persone care, neutre e nemici.
 Si chiama maitrī, in sanscrito, mettā in lingua pali. Questa forma di contemplazione per far sbocciare l’amore nasce da un sutra molto antico, il Mettā sutta e alcune sue frasi così recitano:

“Possano tutti gli esseri essere felici ed in pace.
 Che nessuno inganni l’altro 
o lo disprezzi, 
o attraverso la rabbia o l’odio
desideri la sofferenza per un altro. 
Come una madre rischierebbe la sua vita 
per proteggere il suo bambino, il suo unico bambino 
così si dovrebbe coltivare un cuore illimitato 
con riguardo a tutti gli esseri”.

Dharma ed ecologia, la meditazione per la felicità di tutti gli esseri

Non sono parole meravigliose? La meditazione di gentilezza amorevole consiste semplicemente nell’inviare questo augurio, sintetizzato nella forma “che tu possa essere felice”.

Ti siedi comodo, chiudi gli occhi, inizi a rilassarti e invii questo augurio a un tuo amico, a un tuo conoscente e poi a una persona che ti sta poco simpatica.
 Ma Pema Chodron e il sutra, avrai notato, parlano di tutti gli esseri indiscriminatamente.
 Perché allora non proviamo, tutte le mattine appena il sole ci ricorda che potremmo commettere un mucchio di buone azioni, a prenderci un minuto di contemplazione a occhi chiusi e augurare “che tu possa essere felice” a Madre Terra tutta, mettendo dentro queste due paroline fiori, piante spinose e carnivore, uccelli, farfalle e ragni velenosi. Tutti, nessuno escluso.

Magari durante la giornata ci verrà naturale sacrificare un po’ del nostro agio per il benessere di tutti. Per quella formica che sta facendo una fatica ercolina a trasportare una briciola di cracker.

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Massimo Paradiso è un facilitatore di Dharma presso il Centro Meditazione Roma