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Eterea Comics&Books, editori nativi digitali crescono

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Il logo della casa editrice Eterea Comics&Books

La profonda crisi economica e culturale che sta investendo l’intero settore dell’editoria italiana può costituire un’occasione valida per sperimentare nuove vie per “fare editoria”. Ed è proprio quello che un gruppo di ragazzi di Firenze ha deciso di tentare fondando una casa editrice interamente centrata sul mercato digitale: Eterea Comics&Books. Siamo andati a intervistare Tommaso Cambi, editor del marchio toscano, per conoscerla un po’ più da vicino.

Eterea Comics&Books, i nuovi editori digitali

Tommaso, vuoi presentarci brevemente Eterea Comics&Books?

Eterea Comics&Books è una casa editrice che nasce per pubblicare e-comics ed e-books e l’elemento distintivo di quest’azienda è di appartenere completamente al mercato dell’editoria digitale. Siamo convinti che sarà questo il settore capace di trainare il mondo dell’editoria fuori da questa crisi ed è per questo che ci stiamo impegnando nell’esplorare nuove modalità di comunicazione tra editore, pubblico e autori fino a questo momento limitate dalle inevitabili differenze del classico formato cartaceo. Prima di essere editori, siamo appassionati di libri e fumetti ed è proprio per questo che il nostro imperativo è “condividere” le esperienze di questo lavoro con chi segue noi e i nostri autori. Coinvolgere gli altri è una pratica indispensabile nel mondo del digitale ed è ancor più vero per una casa editrice come la nostra che si fonda sul rapporto con le comunità virtuali.

Come nasce l’idea di fondare Eterea Comics&Books?

Eterea Comics&Books nasce nel marzo 2013 dopo circa un anno di preparativi. Sono cose che succedono quando i partecipanti al progetto hanno tutti tra i venticinque e i ventisei anni, appena usciti o prossimi a uscire dal mondo universitario e pronti a tutto pur di entrare nel mondo del lavoro. Ci siamo chiesti, allora, perché creare proprio una casa editrice tra tutti i lavori collegati al mondo dell’editoria? Se il solo trovare impiego in questo settore è difficile, trovarne uno adeguato alle proprie aspettative e competenze lo è ancora di più.

La soluzione, quindi, era di crearcene uno tutto nostro, modellandolo su quelle che erano state le nostre precedenti esperienze professionali e didattiche. In questo siamo stati molto fortunati, potendo contare su uno staff di appena cinque persone ma di capacità molto varie: due redattori, un disegnatore, una grafica pubblicitaria e un webmaster senza contare un corollario di esperienze di vita capaci di tornarti utili quando meno te l’aspetti. Ora so, ad esempio, quanto possa essere utile, in una fiera del libro, disporre di una buona cultura teorico-pratica di scenografia teatrale.

Eterea Comics&Books si occupa prettamente di fumetti. Vuoi parlarci del vostro catalogo?

Nel primo periodo (siamo aperti da marzo, dopotutto) abbiamo deciso di concentrarci sui settori della narrativa, del fantasy e del romanzo storico.

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La copertina di “Le porte di Arcadia” (Eterea Comics&Books)

Le Porte di Arcadia, L’ultimo racconto di questa terra e Percorrenze sono attualmente in vendita presso i maggiori Store digitali e a essi seguiranno nuovi titoli a partire da settembre. La sfida del fumetto digitale è un po’ più complessa a causa delle molteplici possibilità offerte dai vari lettori e dal complesso rapporto con gli autori. Stiamo lavorando per creare un formato inedito che sia in grado di offrire al lettore un’esperienza del tutto diversa dal classico “blocco di tavole”, prendendo come spunto gli esempi dei colleghi americani. Over the Game è il nostro primo e-Comic sperimentale, un volume autoconclusivo libero dal vincolo di quella gabbia che è la pagina tradizionale.

Eterea Comics&Books si occupa esclusivamente di mercato digitale. Come mai questa scelta di indirizzarvi solo sul settore elettronico?

La scelta su che tipo di casa editrice avviare è stata sorprendentemente semplice, nonostante l’essere cresciuti in mezzo a libri cartacei: il mercato degli e-Book e degli e-Comics, infatti, permette di muoversi con maggiore flessibilità (qualità richiesta dovendoci rapportare con la comunità digitale), è relativamente inesplorato e si dimostra essere un terreno più difficile da monopolizzare da parte dei grandi nomi dell’editoria cartacea. Ultimo, ma non meno importante, aprire una casa editrice digitale è un investimento alla portata di un gruppo di ragazzi almeno in termini di costi iniziali: occorre naturalmente conoscere il mercato cui ci si rivolge, avere idee buone e originali ed essere pronti ad assumersi i rischi che comporta trovarsi in prima linea in un settore in gran parte ancora da sperimentare. C’è ben poco dei vecchi modelli di marketing che si possa sfruttare a occhi chiusi e molto deve essere scoperto tramite tentativi, supposizioni… e una certa dose di fortuna!

Sei un grande appassionato della cultura giapponese. Come nasce questa passione per il paese del Sol Levante?

Come molti della mia età ho conosciuto il Giappone da ragazzo tramite anime e manga: ciò che non potevo sapere all’epoca era quali profonde spiegazioni avessero quei gesti e comportamenti lì descritti, decisamente anomali agli occhi di un occidentale. La svolta è avvenuta quasi un decennio fa, quando decisi di entrare nel mondo delle Arti Marziali grazie al Karate prima e al Kendo poi: confrontarsi con maestri e compagni spinti non solo dalla voglia di praticare una disciplina ma anche di comprendere l’ambiente che l’ha fatta nascere mi ha permesso di scoprire una realtà che fino a quel momento credevo di conoscere. Una realtà lontana anni luce da quella a cui siamo abituati in termini di filosofia di vita, valori e modo di organizzare sé stessi e la società. Un mondo da cui potremmo imparare molte cose utili.