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Forme poetiche/pittoriche di Vincenzo Scolamiero

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Opera di Vincenzo Scolamiero - Dal ciclo: In un giro di vento

Una mostra affascinante ed evocativa, la poetica di un respiro interiore in queste opere e carte di Vincenzo Scolamiero “Della declinante ombra” al Museo Carlo Bilotti – Aranciera di Villa Borghese Viale Fiorello La Guardia, 6 – Roma. Inaugurazione 7 marzo 2019 ore 18.30. All’inaugurazione saranno presenti Gabriele Simongini, curatore della mostra e l’artista, Vincenzo Scolamiero.

Come fotogrammi di un film pittorico, questa mostra si basa sulla continuità di un discorso che lega gli esseri in connessioni misteriose, sulla fragilità ma anche sulla voglia d’assoluto. Sono opere evocative, raffinate, che provocano sinestesie e possono essere attraversate da un vento malinconicamente inquieto ma che è prima di tutto soffio vitale e respiro interiore, dal quale emerge una natura “altra”.

La mostra, dall’8 marzo al 9 giugno 2019, è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Roma dove Scolamiero è docente di Pittura, e in collaborazione con la Galleria Edieuropa-QUI arte contemporanea. Servizi museali di Zètema Progetto Cultura.

 

Ogni cosa ad ogni cosa

Prendendo spunto dalle forme in divenire ed in transito verso il mistero che connotano le opere di Scolamiero (alcune delle quali realizzate per l’occasione) anche la mostra ha prodotto un mutamento parziale degli spazi coinvolti. Distesa ed articolata attraverso il primo piano del Museo Bilotti, ovvero nelle tre salette, nella project room e nel corridoio che le collega, la mostra per il primo periodo coinvolge anche la sala del Ninfeo al piano terra, con il dittico su tela intitolato “Mutevole canto” (2018) ed i quadri del ciclo “Lascia parlare il vento” (2015).

In primo piano viene citata la poetica di Fernando Pessoa –

Respiri sospesi
Amavo ammirare la bellezza delle cose,
scoprire nell’impercettibile,
attraverso le cose insignificanti,
l’anima poetica dell’universo.

Come scrive Simongini, curatore della mostra, nelle opere dell’artista emerge – “una natura poetica suggerita attraverso piccoli, antieroici resti e reperti in un microcosmo fatto di cose minute, ramoscelli, foglie secche, ciuffi d’erba, ciottoli, giunchi, nidi, i cui equivalenti reali il visitatore attento e paziente potrà trovare nella circostante Villa Borghese, prima o dopo aver visitato la mostra. Ma natura “altra” è quella cercata da Scolamiero, immersa in una dimensione quasi amniotica che spesso diventa umbratile e visionaria”. –

Dal ciclo Based on a true story

Non a caso il titolo della mostra e di un ciclo di opere qui presentate, “Della declinante ombra”, prende l’osservatore per riportarlo verso una maggiore interiorità, verso l’origine dell’illuminazione poetica, in un cammino verso le poetiche da Rilke, a Celan, a Hölderlin, solo per citare alcuni dei riferimenti lirici di Scolamiero.

Come nota ancora il curatore

  • ‘la “declinante ombra” rimanda a un itinerario in discesa, verso il nulla o verso l’Ade, nel mondo ctonio (“Tutto qui in basso è simbolo e ombra”, ammonisce Pessoa col suo tono oracolare), evocando quel percorso che dovrà rifare Euridice dopo essere stata tragicamente guardata da Orfeo, emblema del Poeta’. –

E poi in particolare riguardo ai rossi

In mostra hanno un particolare rilievo i rossi ruggine o sangue dei suoi quadri recenti (dai cicli “In un giro di vento” e “Come l’aria alla terra legati”), alcuni dei quali realizzati per l’occasione, che portano con sé tracce e memorie dei rossi incandescenti e visionari di Scipione, straordinaria stella dalla breve vita che ha illuminato la pittura romana ed italiana con i capolavori dipinti in soli quattro, indimenticabili anni fra il 1929 e il 1933. Ad unire i due artisti, fatte le debite proporzioni, sta un’idea di pittura assoluta: la verità di una rivelazione inevitabile.

Ogni cosa ad ogni cosa

In occasione dell’esposizione sarà disponibile il catalogo, pubblicato da De Luca Editori d’Arte, che conterrà, oltre al saggio del curatore, i testi di Pietro Roccasecca e Raffaella Salato, una poesia di Robertomaria Siena ed un’intervista di Nicola Davide Angerame sul libro d’artista (esposto in mostra) realizzato a quattro mani da Scolamiero e dalla compositrice Silvia Colasanti e tratto dalla sua partitura per Quartetto d’Archi “Ogni cosa ad ogni cosa ha detto addio”, Ed. Piero Varroni-Libri d’Artista. È in programma l’esecuzione del Quartetto d’Archi insieme all’esposizione dei Libri-opera e dei bozzetti preparatori, in un successivo appuntamento, presso le sale della Galleria Edieuropa – Qui arte contemporanea, a Roma.

Durante la mostra sono previsti appuntamenti laboratoriali per le scuole, workshop ed eventi che coinvolgeranno il pubblico interessato, gli studenti delle scuole e dell’Accademia di Belle Arti di Roma.

 Biografia dell’artista

Vincenzo Scolamiero è docente di Pittura presso il Dipartimento di Arti Visive dell’Accademia di Belle Arti di Roma, città nella quale vive e lavora. Inizia la sua attività artistica con la mostra personale presentata da Antonio Mercadante presso la Galleria Ferro di Cavallo a Roma, nel 1987. Numerose da allora sono le mostre personali e le rassegne espositive di carattere nazionale e internazionale, alle quali ha partecipato: dalla Quadriennale Romana, alla Biennale di Venezia, dalla Biennale d’Arte Sacra curata da Maurizio Calvesi, alla rassegna The return of the cadavre exquis del Drawing Center di New York, alla mostra Italia_Giappone-venti artisti a confronto alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, curata da Augusta Monferini.

Della declinante ombra

Viene più volte invitato al Premio Michetti dove vince il primo premio nell’estate del 2014, e ancora espone al Palazzo delle Esposizioni di Roma, al Chiostro del Bramante sempre di Roma. Viene invitato da Marco Goldin ad esporre in diverse sedi museali: dalla Casa dei Carraresi di Treviso e Palazzo Sarcinelli di Conegliano Veneto, a Palazzo Fava di Bologna, e Castel Sismondo di Rimini. Espone sue opere presso l’Art Museum di Phoenix e The China Millenium – Monument, China Word Art Museum, in Cina.

È del 2014 la partecipazione al XLVII Premio Vasto d’Arte Contemporanea – L’Icona Ibrida, a cura di Gabriele Simongini, Vasto, Chieti. Sue mostre personali sono state ospitate in rilevanti spazi pubblici oltre che privati, come la mostra La piuma e la pietra nella Galleria Nazionale d’Arte Contemporanea della Repubblica di San Marino, nelle sale della Banca Nazionale del Lavoro-Sede Centrale di Roma presso la Galleria d’Arte Comunale d’AC di Ciampino, e nella Pinacoteca Comunale d’Arte Contemporanea di Gaeta. Le sue opere sono state esposte in rassegne a New York, Seul e Busan in Korea, Pechino e Feng Huang in Cina. Attualmente è rappresentato a Roma dalle gallerie Porta Latina, Edieuropa-Qui Arte Contemporanea, e Galleria Lombardi, a Ferrara dalla galleria Fabula Project e all’estero dalla galleria Kips Gallery di New York e Seul. www.vincenzoscolamiero.com

Catalogo Edito da De Luca Editori d’Arte – Info Mostra           Info 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 19.00) www.museocarlobilotti.it; www.museiincomune.it

Museo Carlo Bilotti Roma – Aranciera di Villa Borghese Viale Fiorello La Guardia 6 – 8 marzo – 9 giugno 2019 Orario – da martedì a venerdì ore 10.00 – 16.00 – sabato e domenica ore 10.00 – 19.00 Inaugurazione: 7 marzo 2019 ore 18.30 INGRESSO LIBERO – INFO – www.melaseccapressoffice.it

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Carla Guidi
CARLA GUIDI – www.carlaguidi-oikoslogos.it Giornalista pubblicista, iscritta ODG Lazio, ha collaborato per più di 10 anni con il settimanale (in cartaceo) “Telesport”, adesso collabora con alcune testate e riviste periodiche online, tra queste “Abitare a Roma”, “ll Paese delle donne”, “Lazio ieri ed oggi”, “About Art online” e “Daily Green” ove è in redazione. Conseguito il diploma superiore di Accademia di Belle Arti di Roma, sezione pittura (tenuto dal maestro Gentilini), è docente di Disegno e Storia dell’Arte nelle scuole pubbliche, medie superiori. Si è occupata di Computer Art dal 1981 e sue immagini sono state pubblicate nel volume Computer image di Mauro Salvemini (Jackson Libri, 1985). Ha gestito la Galleria d’Arte “5x5” in via Garibaldi in Trastevere negli anni ’70/’80 insieme a Rinaldo Funari ed ha organizzato varie mostre, manifestazioni e convegni anche presso istituzioni come la Casa delle Donne, la Casa della Memoria e della Storia di Roma, alcune Biblioteche comunali di Roma ed un Convegno di sociologia a Bagni di Lucca. Dal 1975 si è avvicinata alla psicoanalisi e dal 1982 è stata accettata dalla Società italiana di psicodramma analitico – SIPSA in qualità di membro titolare. In seguito ad una formazione quinquennale con trainer internazionali, ha svolto attività di collaborazione presso la Società Medica italiana di Analisi Bioenergetica SMIAB ed è divenuta membro titolare dell’International Institute for Bioenergetic analisys di New York, rimanendo iscritta fino al 1995. Attualmente è stata invitata più volte a relazionare in Convegni Nazionali ANS alla Facoltà di Scienze Politiche, Sociologia e Comunicazione. Ha scritto alcuni libri sulla memoria storica quali Operazione balena - Unternehmen Walfisch sul rastrellamento nazista del 17 aprile 1944 al Quadraro, giunto alla sua terza edizione (Edilazio, Roma 2013); Un ragazzo chiamato Anzio sulle vicende dello sbarco alleato del 1944, alla sua seconda edizione (A. Sacco, Roma 2013); Estetica anestetica - Il corpo, l’estetica e l’immaginario nell’Italia del Boom economico e verso gli anni di Piombo (Robin Edizioni, Torino 2018). Sempre per Robin Edizioni nel 2019 ha pubblicato il libro socio-fotografico in collaborazione con Valter Sambucini e con la presentazione di Franco Ferrarotti, Città reali, città immaginarie - Migrazioni e metamorfosi creative nelle società nell’Antropocene tra informatizzazione ed iper/urbanizzazione, con i contributi del giornalista e sociologo Pietro Zocconali, Presidente A.N.S, dello storico dell’arte Giorgio Di Genova, dello scrittore Roberto Morassut e del Presidente dell’Ass. Etica Massimo De Simoni. Una sezione del libro approfondisce la grande diffusione della tecnica del tatuaggio, valutandone aspetti storici, sociologici ed artistici, con i contributi dello scrittore Eliseo Giuseppin ed una intervista all’artista Marco Manzo. Ha curato insieme allo storico dell’arte Giorgio Di Genova, l’esposizione online Quintetti d’arte dal 06/04/2020 al 31/08/2020, con una parte, Vetrina dell’invisibilità, dedicata agli artisti che hanno rappresentato visivamente la tragedia della pandemia. Di questo progetto nel 2021 è uscita l’edizione in cartaceo (Robin Edizioni, Torino). Appena uscito il libro - Lo sguardo della Sibilla. Dal Daimon all’Anima Mundi: la poetica di Placido Scandurra (Robin editore 2022) - http://www.robinedizioni.it/nuovo/lo-sguardo-della-sibilla. Al suo attivo anche alcune pubblicazioni di poesia su tematiche ambientali: Ha curato, insieme a Massimo De Simoni, l’antologia I poeti incontrano la Costituzione (Ediesse, 2017) -