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Ian Thorpe si confessa: «Sono gay»

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Nuotatori

Per il plurimedagliato campione di nuoto Ian Thorpe è tempo di rivelazioni: durante una recentissima intervista rilasciata a un’emittente australiana il 31enne ex nuotatore esce, infatti, allo scoperto dichiarando la propria omosessualità.

Ian Thorpe esce allo scoperto e si confessa

Lo fa dopo anni di lotte con se stesso e di continue smentite rese necessarie dalle sempre più pressanti domande. La smentita più forte nel 2012 contenuta all’interno della sua prima autobiografia: “Sono attratto dalle donne, mi piacciono i bambini e tutto ciò che voglio è una famiglia. Ciò che trovo più offensivo è che la gente metta in dubbio la mia integrità e quello che dico, come se questa fosse una cosa che mi imbarazzerebbe o che nasconderei”.

Ian Thorpe sapeva, però, di non dire il vero, di cercare solo un modo per proteggere la sua immagine di eroe bello e vincente perché troppo più grande era la paura di non essere più accettato, di non essere più visto come il simbolo indiscusso di uno sport e di un’intera nazione. Paura tutta da condividere vista la cruda realtà, quella di appartenere purtroppo a un mondo che mostra ancora tanti limiti e pregiudizi su certi argomenti.

Dopo una depressione profonda il coming out

E così l’inizio della depressione, i suoi problemi con l’alcol e le droghe (“Sapevo fosse sbagliato ma per me era anche giusto alleviare il dolore”) fino ad arrivare all’ultimo anno, forse il più difficile della sua vita, con il ricovero, avvenuto lo scorso aprile, per una bruttissima infezione che quasi gli costava la perdita del braccio sinistro.

Da qui la voglia e il coraggio di uscire allo scoperto, di liberarsi finalmente di tutte quelle menzogne che ne hanno da sempre schiacciato e mortificato anima ritrovando identità e vita vera: “Ora mi sento a mio agio e non voglio che le persone si sentano come me in tutti questi anni. È più facile ammetterlo, si può crescere, si può star bene perché si può essere gay”.

Ora, fuori della piscina, sa che avrà un impegno ancor più grande, quello di rappresentare, sostenere e aiutare chi vive ancora nell’ombra. Well done Campione!