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In Australia sigarette anonime

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sigarette anonime

Le sigarette “anonime” sono entrate in vigore in Australia.

In Australia vigeranno le nuove norme che obbligano a vendere le sigarette solo in pacchetti generici di colore olivastro, con il solo nome ma senza marchi di fabbrica, e con immagini forti sui danni del fumo alla salute: una prima mondiale combattuta strenuamente, ma finora senza successo, dai fabbricanti davanti alla giustizia.

In Australia sigarette anonime

Lo scorso agosto la normativa ha avuto il via libera dell’Alta Corte australiana, che ha respinto il ricorso presentato da quattro colossi del tabacco, British American Tobacco, Philip Morris, Imperial Tobacco e Japan Tobacco.

Il ministro della Sanità Tanya Plibersek ha ricordato che le misure mirano a rendere il meno attraente possibile il fumo. “Se possiamo impedire ai giovani di cominciare, sarà qualcosa che li aiuterà per tutta la vita”, ha detto, osservando che la proporzione di australiani fumatori è scesa dal 50% dopo la seconda quella mondiale al 15% attuale, e il governo mira a ridurla a meno de 10% entro il 2018.

La British American Tobacco contro la legge

La British American Tobacco – riferisce anche l’Huffington Post – ha avvertito che la normativa causerà una esplosione del mercato nero perché i pacchetti anonimi faciliteranno la contraffazione a beneficio soltanto del crimine organizzato, mentre la sua rivale Philip Morris ha promesso una lunga battaglia giuridica, in difesa del marchio e della proprietà, intellettuale, davanti a fori internazionali.
L’esempio dell’Australia ha tuttavia riscosso consensi internazionali, tanto che l’Organizzazione Mondiale della Sanita ha esortato il resto del mondo a seguirlo.