Home C'era una volta Jah live, il Leone non è scomparso

Jah live, il Leone non è scomparso

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Il 27 agosto 1975 si diffonde in tutta la Giamaica la notizia che Sua Maestà Imperiale Hailé Selassié è morto. Quel giorno l’isola è percorsa da un insolito vento freddo. C’è incredulità e stupore all’idea che l’uomo in cui Jah si è reincarnato sia scomparso.

La forma più pura di Cristianesimo

Per la religione Rastafariana nell’uomo convivono tre diversi livelli: il primo livello, quello animale, in cui l’uomo è dominato dalle passioni, il secondo nel quale con la volontà riesce a dominare le emozioni e le passioni e, il terzo, il livello più alto, nel quale l’uomo entra in profonda comunione con il proprio essere. L’origine di questa religione va ricercata nella Valle del Nilo, in quella vasta area geografica che va dall’Egitto all’Etiopia, centro e origine delle grandi religioni monoteiste. La sua filosofia raggruppa e unifica le basi delle varie fedi che si sono formate in questa zona. Dagli antichi egizi attinge il riconoscimento della forza vitale di Ra, il sole, e dall’ebraismo la convinzione che l’umanità sia stata creata a immagine e somiglianza di Dio, o Jah. Il cuore di questa religione affonda nei misteri dell’antico “Libro dei Morti Egiziano” appresi da Mosè nel periodo passato a corte perché adottato dalla figlia del Gran Sacerdote d’Egitto. Si racconta poi che quando Makeba, la regina di Saba che regnava su un impero comprendente l’Etiopia, l’Egitto e parte della Persia, andò in visita da Re Salomone, venne da lui convertita alla fede nel Dio di Abramo. Makeba ebbe anche un figlio da Salomone, Menelik, che, educato a Gerusalemme, garantì la sopravvivenza della religione d’Abramo in Etiopia in forma non contaminata. Con l’avvento del Cristianesimo fu l’apostolo Paolo ad assumersi l’incarico di aggiornare le credenze del popolo etiope. Convertì un rispettato rabbino ortodosso che, tornato nel suo paese, introdusse le novità portate da Cristo alla religione di Abramo. Nacque così la Chiesa Ortodossa d’Etiopia, la forma più pura di Cristianesimo che mantiene intatto il collegamento con le proprie radici ebraiche ed egizie.

Lui ha il potere di scomparire quando vuole

Il duecentoventesimo re d’Etiopia, Ras Tafari Makonnen, assurto al trono d’Imperatore con il nome di Hailé Selassié (Potenza della Trinità), diretto discendente da Davide e, tramite lui, da Mosè, nel secondo dopoguerra stabilisce ufficialmente in Giamaica la sede della Chiesa Ortodossa d’Etiopia, su richiesta dei Rasta giamaicani. Il Rastafarianesimo non è altro che un aggiornamento di questa antica religione, figlio della cultura nera della Giamaica e del sogno del ritorno degli schiavi alla Madre Africa. Riconosce in Hailè Selassiè la presenza della divinità e i suoi adepti rifiutano l’ipocrisia “Babilonese” della Chiesa moderna, soprattutto di quella di Roma, considerata la più Babilonese di tutti. Per i Rasta oggi si stanno vivendo gli ultimi giorni di questo ordine mondiale e solo i virtuosi, cioè coloro che si saranno battuti per salvare il mondo dall’avidità babilonese, riusciranno a sopravvivere all’Apocalisse e a vedere la nuova era di prosperità. La morte del Leone Hailé Selassié Qualcuno perde la fede, ma la gran parte dei fedeli ha fiducia nelle esortazioni dei Rasta che citando la Bibbia invitano tutti a non spaventarsi perché «Lui ha il potere di scomparire quando vuole». Sharon, la figlia di Bob Marley, chiede al padre se sia vero che Jah è morto. Bob le risponde di no e qualche giorno dopo compone la canzone Jah live.

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".