Home C'era una volta Jean-Michel Jarre e l’album in una sola copia

Jean-Michel Jarre e l’album in una sola copia

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Il 6 luglio 1983 il francese Jean-Michel Jarre pubblica il suo nuovo album Music for supermarkets la cui caratteristica principale è quella di essere stato stampato in una sola copia. Battuto all’asta, il disco viene venduto per sessantanovemila franchi francesi. Non è la prima e non sarà l’ultima stravaganza del figlio del grande compositore francese di colonne sonore Maurice Jarre.

Il simbolo della nuova musica francese

Jean-Michel, nato il 24 agosto 1948 a Lione diventa alla fine degli anni Settanta, il simbolo della nuova musica francese. Diplomatosi al Conservatorio di Parigi, nel 1968 entra a far parte del Gruppo di Ricerca Musicale di Parigi, diretto da Pierre Shaffer. Nel 1972, appena ventiquattrenne, compone le musiche per “Aor”, una coreografia di Norbert Schmuki e porta per la prima volta i suoni elettronici nel Teatro dell’Opera di Parigi, il tempio della classicità. Cinque anni dopo l’album Oxigene e il singolo omonimo scalano le classifiche di tutto il mondo. Jarre, musicista puro come Mike Oldfield, si caratterizza come un personaggio schivo con l’abitudine a lavorare da solo. La sua musica costituisce una sorta di sintesi cibernetica tra l’elegante e patinata creatività del padre e l’onirica immaginazione del rock sinfonico. Pur continuando a pubblicare dischi di successo ritiene che la sua musica debba essere soprattutto eseguita dal vivo. Affascinato dall’idea di ambientare le sue composizioni in grandi ambienti aperti e di sperimentare nuove fusioni tra musica e immagine, il 14 luglio del 1979, a Parigi, in Place de la Concorde dirige di fronte a più di un milione di spettatori l’esecuzione all’aperto delle sue musiche corredata da giganteschi giochi di luce. Due anni dopo è il primo musicista moderno occidentale invitato a esibirsi nella Repubblica Popolare Cinese.

Musica per supermercati

Intelligente e colto, tornato dall’oriente dichiara di non sopportare le pressioni e i trucchi del music business, per il quale «contano soltanto i dischi venduti e non la musica». Comincia quindi a pensare a una provocazione sul tema. L’occasione arriva quando gli viene chiesto di comporre la colonna sonora per una mostra d’arte sul tema del “supermercato”. Ideata da un gruppo di giovani artisti si svolge dal 2 al 30 giugno 1983 e le opere vengono successivamente messe tutte all’asta realizza- Egli accetta e decide che anche la sua deve essere un’opera unica. Realizza così ‘Music for supermarkets’ con la stessa cura di un album destinato al mercato, ma per contratto pretende che debba essere stampato in una sola, rarissima, copia che viene venduta in un’asta di beneficenza tenutasi all’Hotel Drouot. Alla fine della mostra tutte le tracce registrate e le copie di prova del disco vengono distrutte. L’album diventa così uno dei più costosi e richiesti della storia della musica. Il nome dell’uomo che aggiudica la prima proprietà dell’album rimane a lungo un segreto. Nel 2007 l’album è stato di nuovo messo in vendita e l’attuale proprietario è sconosciuto. Qualche tempo dopo la vendita dell’album Jarre ne esegue alcuni brani ai microfoni dell’emittente Radio Luxembourg che trasmetteva in onde medie e quindi in mono. Alcune registrazioni di scarsa qualità di questa esibizione sono stati pubblicati su dischi non ufficiali.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".