Home C'era una volta Jo Squillo a San Vittore per l’8 marzo

Jo Squillo a San Vittore per l’8 marzo

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L’8 marzo 1989 Jo Squillo, una delle interpreti più discusse e contraddittorie della scena musicale italiana degli anni Ottanta, si esibisce nella sezione femminile del carcere di S. Vittore di Milano.

Un ritorno al passato

Sembra quasi un ritorno al passato per Giovanna Coletti, l’ex leader delle Kandeggina Gang, il gruppo punk femminile nato all’interno del Centro Autogestito S. Marta di Milano che scandalizzava i benpensanti con i testi delle canzoni e con atteggiamenti provocatori. Memorabile resta il loro concerto in piazza del Duomo l’8 marzo 1980 nel corso del quale rivendicano la distribuzione di tampax gratis lanciandoli macchiati di rosso sugli spettatori. Il gruppo pubblica per l’etichetta Cramps il 45 giri su vinile colorato Sono cattiva/Orrore. Nel giugno 1980 Jo Squillo è capolista del Partito Rock  nato nel centro autogestito S. Marta che si presenta alle elezioni comunali e nello stesso anno partecipa in Germania al grande raduno di Francoforte Rock contro il Razzismo. Dopo lo scioglimento della band continua da sola. Il suo primo lavoro in proprio è il singolo Skizzo skizzo in cui è accompagnata dai Kaos Rock, un altro gruppo cult del punk milanese di quel periodo. La consacrazione definitiva come solista arriva con l’album Girl senza paura che le vale il premio come miglior rivelazione femminile dell’anno.

La copertina di Stern e il brano per Mandela

L’anno dopo la sua popolarità s’allarga a vari paesi europei, soprattutto Francia e in Germania. Proprio in quest’ultimo paese la critica e il pubblico le tributano un trionfale successo tanto che un diffusissimo magazine come “Stern” le dedica addirittura la copertina. Nel maggio del 1982 realizza Africa, dedicato a Nelson Mandela. In molti pensano che il disco preluda a una svolta professionale in una direzione più impegnata e riflessiva, ma, smentendo tutti, la ragazza qualche mese dopo con la pubblicazione del singolo Avventurieri inizia a percorrere una strada più commerciale anticipando l’album Bizarre del 1984, fortunato dal punto di vista del successo di venditae ma destinato a segnare una frattura con i suoi e soprattutto le sue fans della prima ora. Quella commerciale non è, però, una scelta definitiva. Tre anni dopo, infatti, pubblica a sorpresa un lavoro ispirato ai “Carmina Burana” che fa da preludio all’album Terra magica del 1988, esplicitamente dedicato al suo amico Demetrio Stratos, cantante degli Area e sperimentatore di azzardate tecniche vocali. Il concerto dell’8 marzo 1989 a San Vittore e una presenza alla manifestazione nazionale per la salvaguardia dell’Amazzonia sembrano confermare il recupero della parte più alternativa e originale della sua personalità. Sulla stessa linea è anche la pubblicazione dell’album Tracce 80/90 che raccoglie alcune tra le sue più importanti tappe musicali. Sarà soltanto una fiammata. Jo Squillo finirà per privilegiare la ricerca del successo commerciale nel mondo variegato dello spettacolo lasciando sempre più sullo sfondo l’immagine dell’alternativa e provocatoria ragazzaccia del centro autogestito S. Marta.

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".