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Kick out the jams!

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Il 31 ottobre 1968 gli MC5 tengono un concerto a Detroit destinato finire nel loro primo e insuperato album Kick out the jams! che li fa uscire dall’anonimato, ma che rappresenta l’avvio di un lungo calvario costellato da prevaricazioni e aperte persecuzioni politiche.

Il rock è un mezzo di comunicazione formidabile

La loro storia inizia nel 1967 quando nella città industriale di Detroit il movimento studentesco di Chicago tenta di saldarsi a pezzi di classe operaia e di proletariato urbano bianco e nero su parole d’ordine che vanno oltre il semplice rifiuto della guerra del Vietnam e la resistenza passiva. In questo laboratorio nasce il White Panthers Party, un’organizzazione politica d’estrema sinistra che si dichiara guevariana e, nonostante le inevitabili ingenuità, marxista e apertamente anticapitalista. Uno dei suoi dirigenti, John Sinclair, intuisce che il rock è un mezzo di comunicazione formidabile per parlare alle nuove generazioni e affida il compito di diffondere il messaggio politico del movimento agli MC5, una sigla che significa Motor City Five (i cinque della città dei motori). La band è formata dal cantante Rob Tyner, dal bassista Michael Davis, dal batterista Dennis Thompson e dai chitarristi Fred “Sonic” Smith e Wayne Kramer. Sulle ali di un rock violentissimo i cinque portano in tutti gli Stati Uniti il messaggio antagonista delle “pantere bianche”.

Concerti per raccogliere adesioni

All’inizio del 1969, la Elektra Records pubblica il loro primo album, Kick out the jams, registrato dal vivo, appunto, nel concerto di Detroit. La band utilizza i concerti per reclutare nuovi aderenti al movimento che nato come esperienza locale, inizia a espandersi a macchia d’olio. La reazione non si fa attendere. Parte una feroce campagna di stampa, mentre l’FBI mette sotto stretto controllo i cinque musicisti. Dopo la diffusione di foto che li riprendono in atteggiamenti intimi con le loro compagne, i giornali chiedono all’Elektra di ritirare dal mercato l’album, ritenuto indecente e offensivo. La casa discografica per qualche tempo tiene duro, anche perché il disco vende bene, ma poi è costretta a cedere alle pressioni. Il 16 aprile 1969 licenzia la band e ritira l’album. Mentre il White Panthers Party è bersagliato da più parti, la polizia “trova” addosso a Sinclair due sigarette di marijuana che gli costeranno una pesante condanna al carcere. Due anni dopo John Lennon scriverà sulla vicenda il brano John Sinclair e animerà un vasto movimento d’intellettuali per la sua liberazione.

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".