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La breve stagione dei Thunderclap Newman

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Il 2 agosto 1969 balza a sorpresa al vertice della classifica dei dischi più venduti in Gran Bretagna il brano Something in the air. Lo interpreta una band sconosciuta che, sulla copertina del disco, risponde al nome di Thunderclap Newman.

Un gruppo artificiale?

Il mistero che circonda i Thuanderclap Newman alimenta le voci più disparate. C’è chi dice che sia un gruppo artificiale, inventato in studio per la registrazione di un solo brano, e chi sostiene trattarsi di un gruppo di giovanissimi musicisti alla prima esperienza discografica. In entrambe le ipotesi c’è un fondo di verità. La band non è frutto della interessata fantasia dei discografici, ma una geniale e casuale trovata del tastierista jazz Andy Newman. I componenti non sono tutti giovanissimi, ma il chitarrista, che risponde al nome di Jimmy McCulloch, non ha ancora compiuto diciassette anni. Oltre a Newman e McCulloch la formazione è completata dal cantante e batterista John “Speedy” Keen, un emerito sconosciuto con all’attivo qualche tournée come tecnico al seguito di John Mayall. C’è poi un bassista di cui nessuno sa niente, salvo il nome che sembra inventato da un appassionato di fumetti: Bijou Drains.

Una popolarità inaspettata, una fine rapida

Il successo della canzone, imprevisto al punto che la casa discografica è costretta a ristamparne il disco, accende i riflettori dei media sulla band. Si scopre così che il fantomatico Bijou Drains non è altri che Pete Townshend, il chitarrista degli Who inventatosi bassista sotto falso nome. L’inaspettata popolarità costringe il gruppo a darsi una struttura più definita e meno legata all’improvvisazione del momento. Speedy Keen cede la sua postazione dietro ai tamburi a Jack McCulloch, fratello di Jimmy, mentre Jim Avery si incarica di suonare il basso. Con questa formazione rinnovata la band affronta il difficile compito di confermare il successo estivo di Something in the air. Il clima, però, non è più quello scanzonato dell’esordio. Tutto si fa tremendamente serio e il loro primo album Hollywood dream, pubblicato nel 1970, è un fiasco sia sul piano commerciale che qualitativo. Il disco segna la fine dell’allegra avventura dei Thunderclap Newman, i cui componenti avranno destini diversi. Il primo batterista Speedy Keen formerà, senza grandi risultati un proprio gruppo pubblicando un paio d’album, mentre Andy Newman non tornerà più al jazz e inizierà una discreta carriera di solista. Il “piccolo” McCulloch, invece, dopo aver suonato con John Mayall, gli Stone The Crows e i Blue, si unirà poi ai Wings di Paul McCartney.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".