Home C'era una volta La morte di Razzle e l’inizio della fine degli Hanoi Rocks

La morte di Razzle e l’inizio della fine degli Hanoi Rocks

SHARE

Il 7 dicembre 1984 una Ford Pantera guidata da Vince Neil, il cantante dei Mötley Crüe si schianta nei pressi di Redondo Beach, in California. Mentre il guidatore se la cava con ferite di poco conto, i soccorritori estraggono dalle lamiere il corpo senza vita di Nick “Razzle” Dingley, il batterista degli Hanoi Rocks.

Una morte che segna il destino della band

Gli accertamenti della polizia stabiliscono che la colpa di quanto accaduto è di Neil, che guidava in stato di ubriachezza. In seguito il cantante dei Mötley Crüe subirà verrà processato e condannato a venti giorni di carcere, a pagare oltre due milioni e mezzo di dollari d’indennizzo alle varie parti e a lavorare per duecento ore nei servizi sociali di recupero dei tossicodipendenti e degli alcolizzati. La fine del suo sfortunato compagno di viaggio segna, invece, l’inizio di una crisi irreversibile degli Hanoi Rocks che finiranno per sciogliersi proprio nel momento in cui stavano per raccogliere i risultati di una lunga e spesso contrastata carriera. Il gruppo nasce nel 1980 per iniziativa dei finlandesi Andy McCoy e Michel Monroe, all’anagrafe registrati rispettivamente come Antti Hulkko e Matti Fagerholm. Vari cambiamenti di formazione precedono la pubblicazione nel 1981 del primo album Bangkok shocks, Saigon shakes, Hanoi rocks.

Lo shock è più forte del successo

Razzle arriva nel 1982, anno cui gli album Oriental beat e Self destruction blues attirano sugli Hanoi Rocks l’attenzione della CBS che li scrittura con l’intenzione di farne uno dei gruppi trainanti della sua produzione heavy-metal. La morte del batterista arriva in un periodo decisamente fortunato caratterizzato dal buon successo commerciale del singolo Up around the band, una energica versione di un brano dei Creedence Clearwater Revival. La scomparsa di Razzle segnerà profondamente il destino della band. In un primo momento il suo posto viene preso da Terry Chimes, l’ex batterista dei Clash, ma l’illusione che tutto possa continuare come prima è destinata a esaurirsi in breve tempo. Nonostante il successo degli album All those wasted years e Rock and roll divorce, l’impressione suscitata dalla tragica morte di Razzle porterà uno dei due fondatori, Michel Monroe, a lasciare il gruppo. È l’inizio della dissoluzione del gruppo.

 

Previous articleMercatini di Natale a Castellabate
Next articleModa sostenibile, Stella McCartney per il riciclo
Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".

3 COMMENTS

  1. C’è un errore alla fine dell’articolo. Gli Hanoi Rocks non si separarono dopo la pubblicazione del singolo Dead by X Mas, e questa canzone non fa alcun riferimento alla morte di Razzle, essendo stata registrata nell’agosto 1981 (e successivamente inserita nell’album Self Destruction Blues nel 1982). Purtroppo fu solo una triste coincidenza che la morte di Razzle avvenisse poco prima di Natale, ma questo accadde soltanto 3 anni più tardi.

Comments are closed.