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La Scala dei Turchi

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scala dei turchi

Questa settimana Daily Green vuole condurvi alla scoperta di un meraviglioso spicchio di Sicilia  (ancora sconosciuto ai più anche e nonostante i tanti echi mediatici), dove, tra acque cristalline e profumo di zagare, la natura sembra aver scolpito, da professionista qual è, un’opera d’arte sospesa tra cielo e mare. E’ la Scala dei Turchi, un ‘monumento’ di straordinaria bellezza regalatoci dal nostro pianeta e fortunatamente difeso, dopo la demolizione dell’ecomostro avvenuta tre estati fa, dalla mano deturpatrice e invasiva dell’uomo stesso.

Porto Empedocle, provincia di Agrigento. Siamo lungo la costa di Realmonte e lo stupore, a picco su un mare turchese, è tutto bianco latte.

La Scala dei Turchi, la leggenda della scogliera bianca

Costituita di marna, una roccia sedimentaria di natura calcarea e argillosa, dal peculiare colore bianco intatto, La Scala dei Turchi è diventata un’attrazione turistica non solo per la sua singolare forma ondulata e rotondeggiante, che ricorda appunto una scalinata, ma anche grazie alla grande popolarità acquisita con il commissario Montalbano e la stessa “Malèna” di Giuseppe Tornatore, film cult che su questa scogliera ha visto, tra dialoghi in dialetto marcato, diverse scene protagoniste.

Perché, invece, ‘dei Turchi’? La leggenda vuole che i saraceni, giunti sull’isola via mare per trovare riparo dai venti, ormeggiarono proprio qui le loro navi per poi arrampicarsi lungo la scalinata naturale e, una volta giunti sulla terra ferma, saccheggiare i villaggi limitrofi.

In questo luogo frutto d’incursioni di pirateria, oggi, tanti visitatori dei tempi moderni scattano fotografie da cartolina e, rinfrescandosi tra tuffi trasparenti, attendono gli straordinari giochi di luce del sole che, infrangendosi sulle rocce, ci rimanda svariate sfumature di colore.

La demolizione dell’ecomostro e la candidatura Unesco

Candidata al tanto atteso titolo di Patrimonio dell’Unesco, la Scala dei Turchi è stata restituita a tutta la sua più incontaminata bellezza. Dopo oltre un ventennio di battaglie e la perseveranza di Legambiente, il 6 giugno del 2013 abbiamo assistito alla distruzione del suo ecomostro, un condominio a più piani, eretto nei pressi della scogliera, e pronto a diventare un albergo.

Alla ‘marna bianca’ è stata resa finalmente giustizia, e noi non possiamo che dedicarle un forte in bocca al lupo affinché quest’angolo di strepitosa bellezza, a pochi chilometri dall’area archeologica di Agrigento, resti protetto per sempre nel tempo.