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Le statue vive del lago Natron

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natron tanzania

Il lago Natron (Tanzania) è uno tra i laghi più alcalini al mondo, tanto da riuscire a trasformare, proprio come raffigurato nella foto, animali in vere a proprie statue di sale. Il livello di acidità è tale – con un ph medio tra 9 e 11 contro quello marino tra 7 e 9 – da far praticamente restare immobili, nella loro posa per anni, tutti quei piccoli e grandi animali rimasti intrappolati nelle sue acque. Uno spettacolo a dir poco affascinante, anche se forse un po’ macabro.

Il lago Natron e le statue vive

I fotografi Kinsey e  Brandt, hanno immortalato uno scenario quasi spettrale.

Racconta Kinsey: “Abbiamo perlustrato le rive raccogliendo una varietà di uccelli tra cui fenicotteri, storni, colombe, gruccioni e tanti altri uccelli che erano stati mummificati dai sali presenti nell’acqua. I piccoli invertebrati, pesci e pipistrelli rimasti immobili nella loro posa di morte, non potevano che essere fotografati.

Sembra siano acque maledette, quelle del lago di Natron, e questi animali sembrano aver subito la sfortuna di essere state vittime di qualche strano e misterioso incantesimo”.

Ecco cosa aggiunge Brandt, l’altro fotografo: “Ho immortalato le creature esattamente come le ho trovate sul litorale, per poi collocarle in posizioni ‘viventi’, quasi a volerle far ritornare davvero in vita”.

Brandt ha anche spiegato al New Scientist che cosa lo ha attratto di queste creature di pietra: “Nessuno sa per certo come muoiano esattamente, ma sembra che il riflesso naturale estremo della superficie del lago li confonda”. Come uccelli che si schiantano contro delle vetrate, precipitando nel lago, per poi trasformarsi, così, in statue di sale.

Anche il lago di Natron minacciato dal degrado ambientale in Tanzania

Il ministro della Tanzania per l’ambiente, January Makamba, ha recentemente annunciato che il 61 per cento del paese potrebbe essere desertificato a causa del devastante degrado ambientale in corso.
Il paese sta perdendo una media di un milione di acri di foreste ogni anno: negli ultimi dieci anni in particolare, la zona ha perso un territorii equivalente a tutta la dimensione del vicino Ruanda.
Il ministro ha ribadito che il problema è causato  in gran parte dalla forte domanda di prodotti forestali usati come principale fonte di energia.
“Oltre il 90 per cento dell’energia consumata nel paese proviene da foreste. Su base mensile, la sola Dar es Salaam (la più grande città della Tanzania) sta consumando tra 200.000 e 300.000 sacchi di carbone con un peso medio di 50 kg ciascuno,”.
Makamba ha detto inoltre che il degrado ambientale  interessa anche fonti d’acqua e bacini di utenza.

Piantare alberi per combattere il degrado

Per affrontare l’emergenza, il governo ha lanciato una campagna di piantagione di alberi in tutto il paese con un obiettivo di piantare 1,5 milioni di alberi ogni anno e che abilita la National Environment Management Council (NEMC) per combattere tutti i tipi di degrado ambientale.
Nel 2014/15 più di 264 milioni di alberi sono stati piantati e circa 211 milioni sono sopravvissuti.
“Continueremo a fornire a NEMC il supporto tecnico e finanziario per essere in prima linea contro gli abusi ambientali. Non abbiamo altra scelta che sia vincere la guerra e salvare il nostro paese da un disastro ambientale”, ha detto Makamba.