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Londra, la vecchia metro diventa ciclabile

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La società di design internazionale Gensler, ha recentemente proposto un progetto, chiamato “London Underline”, che prevede una soluzione agli ingorghi del traffico nel centro di Londra, una via alternativa alle strade pericolose ed al meteo imprevedibile della zona, attraverso una rete ciclabile sotterranea sostenibile.
A Londra la vecchio metro potrebbe diventare una pista ciclabile

Gensler in pratica, suggerisce di creare una rete sotterranea di percorsi pedonali e piste ciclabili utilizzando le gallerie abbandonate della linea metropolitana. Ai tunnel sarà quindi restituita una nuova vita con un vero e proprio re-styling: ripuliti, ripavimentati e illuminati sostenibilmente dall’alto per mezzo di piastrelle cinetiche, i vecchi tunnel inutilizzati potrebbero trasformarsi in una rete sotterranea sostenibile per pedoni e biciclette.

Il progetto, a prima vista utopico, ha invece destato così tanto entusiasmo da essere stato premiato al “London Planning Award”, sia per la sua soluzione veramente innovativa che propone, sia per la validità dell’alternativa ai problemi di trasporto in città ed, in generale, al sovraffollamento.
Londra prevede di espandere la sua popolazione complessiva di oltre 10 milioni di persone entro il 2030, ma contemporaneamente anche un aumento del 400 % di ciclisti entro il 2025, grazie anche alla fattibilità di queste nuove autostrade ciclabili.

Londra sta cercato di risolvere i suoi problemi di traffico anche attraverso quella che potrebbe essere una soluzione ad alta efficienza energetica. Anche se non c’è ancora alcun segnale reale di finanziamento, il sindaco Boris Johnson sembra già essersi attivato per poterlo realizzare, considerando anche il solo fatto di aver proposto il progetto come un potenziale vincitore nel “London Planning Award” .
Da Londra a Parigi le proposte sostenibili

Anche Parigi si sta preparando per il grande salto verso una soluzione sostenibile del traffico.
Il sindaco Anne Hidalgo, in una dichiarazione alla stampa francese, ha annunciato piani per eliminare le auto dal centro della città entro il 2020.

Il primo sindaco donna della città ha promesso infatti di combattere l’inquinamento dilagante vietando il transito di veicoli diesel e benzina (non elettrici, non-ibridi) all’interno di Parigi: i ciclisti parigini saranno i più avvantaggiati, dato che il piano include anche il raddoppio delle le piste ciclabili, nonchè il finanziamento di una esteso parco elettrico di cicli e moto-share per incoraggiare nuovi ciclisti.

Le nuove piste ciclabili faranno si che, i pendolari in bicicletta avrannao un più facile accesso al centro della città dalla periferia, attraverso la tangenziale Boulevard Périphérique.
Strade come “Rue de Rivoli” o “Les Champs-Élysées” saranno poi riservate esclusivamente ai “veicoli a bassissime emissioni” e gli autobus turistici avranno un accesso molto limitato o tale da ridurre la congestione del traffico.

Ma c’è di più: quattro zone centrali saranno completamente trasformate in zone pedonali e ciclabili, permettendo il transito solo a veicoli locali e di emergenza.
Il piano del sindaco è motivato da alcune statistiche davvero spaventose, tra cui un problema di un inquinamento in aumento esponenziale in tutta la città e, dato che i precedenti tentativi di ridurre la congestione delle auto in città hanno comunque già visto un forte calo dei livelli di biossido di azoto, il divieto di transito dei veicoli diesel in particolare, è visto come la soluzione per centrare l’obbiettivo.
A Roma, per ora, solo parole

A Roma intanto, Guido Improta, assessore alla Mobilità e Trasporti del Comune di Roma, durante i lavori del seminario che si è tenuto qualche giorno fa a Montecitorio – “La ciclabilità in Europa: come rendere un Paese bike friendly”, ha detto che “A Roma partiamo da un uso della bicicletta pari allo 0,6% e ci proponiamo di arrivare al 10% nel giro di 5 anni all’interno del centro storico. Ma a questi obiettivi devono accompagnarsi atti concreti, politiche serie e condivisione con i cittadini” – ” innanzi tutto è necessario affrontare il problema delle buche a Roma, avere itinerari protetti come piste dedicate o zone a velocità controllata quali le Zone 30, aumentare la disponibilità di stalli dove parcheggiare a bicicletta soprattutto davanti alle scuole, alle università e nei parcheggi di scambio con autobus e metropolitane”. Improta quindi suggerisce “un approccio integrato, culturale e indispensabile per dare una risposta efficace alla congestione che in molte zone della città ostacola gli spostamenti”.
L’impegno quindi da parte delle autorità, è quello di creare condizioni infrastrutturali e modalità di servizio tali per cui i cittadini non siano obbligati a muoversi con l’automobile e “si convertano all’uso del trasporto pubblico locale e della bicicletta”.