Home C'era una volta Lonely this Christmas

Lonely this Christmas

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Il 21 dicembre 1974 al vertice della classifica britannica dei singoli più venduti ci sono i Mud con il brano natalizio Lonely this Christmas.

Gli artefici sono Chinn & Chapman

I Mud si confermano così uno dei fenomeni commerciali dei primi anni Settanta al fianco degli alfieri di Slade, T. Rex, Sweet, Bay City Rollers, Alvin Stardust e Gary Glitter. Il singolo di Natale è il settimo disco della band che arriva nelle posizioni di vertice della classifica e conferma una sequenza di successi iniziata con Crazy nel 1973. Si tratta di un risultato che va al di là delle più rosee previsioni del gruppo formato nel 1966 dal cantante Les Gray, dal chitarrista Rob Davis, dal bassista Ray Stiles e dal batterista Dave Mount. Le fortune commerciali, però, non arrivano per caso. Sono, infatti, il frutto dell’attenta promozione di una coppia dalle mani d’oro come quella formata dagli autori e produttori Chinn & Chapman, geniali protagonisti della scena glam e artefici del successo di artisti come Suzi Quatro e gli Sweet.

L’apice e il lento declino

La parabola ascendente dei Mud continuerà fino al 1975, anno in cui piazzeranno ben sei brani in classifica: The secrets that you keep, Oh boy, Moonshine Sally, One night, L-L-Lucy e Show me you’re a woman. Nello stesso anno, però, il rapporto che li lega a Chinn & Chapman si sfilaccerà fino alla rottura. I Mud penseranno di poter continuare da soli senza pigmalioni, ma non sarà così. Da una parte la crisi inarrestabile del glam rock e dall’altra l’ingenua scelta di ripetersi all’infinito segnerà l’inizio di un lento declino della band, costellato però dal successo di brani come Oh boy e altri. Dopo lo scioglimento in anni recenti più volte sull’onda della nostalgia i vari membri hanno tentato di riproporre la band dal vivo con i vecchi successi.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".