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Lush Prize ad una ricercatrice italiana

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Lush Prize, il più grande premio nel campo della sperimentazione non animale, ha assegnato quest’anno un fondo di £450.000, una donazione di grande rilevanza volta a supportare le eccellenze scientifiche che perseguono l’obiettivo di abolire la sperimentazione animale promuovendo alternative più sicure ed efficaci.

Lush Prize assegnato ad una ricercatrice italiana

Il fondo di £450.000 è stato suddiviso tra scienziati e progetti di ricerca capaci di distinguersi in maniera eccellente per promuovere l’abolizione dei test sugli animali. I vincitori, provenienti da nove paesi al mondo, sono stati individuati da una giuria internazionale di esperti provenienti da una selezione di 51 team scientifici, organizzazioni e ricercatori individuali. Tra i vincitori del Lush Prize 2015 anche una giovanissima ricercatrice italiana, Elena Kummer, che si è aggiudicata £10.000 per un progetto di ricerca sugli allergeni sviluppato nell’ambito dell’Università degli Studi di Milano.

Il Lush prize un premio per l’abolizione dei test sugli animali

Elena Kummer, commenta: “Sono davvero molto orgogliosa di questo riconoscimento, che potrà rappresentare un passo avanti nell’abolizione della sperimentazione sugli animali in ambito cosmetico. Lo scopo del mio progetto è proprio quello di fornire un metodo basato sull’uso di una linea cellulare, per la valutazione del potenziale sensibilizzante di composti chimici e per la valutazione della loro potenza. L’obiettivo ultimo è quello di cercare di rimpiazzare l’attuale Test del Linfonodo Locale (LLNA), che prevede l’utilizzo del topo, e che è ad oggi utilizzato come riferimento per l’identificazione dell’allergenicità dei nuovi composti chimici immessi sul mercato.

La nostra ipotesi si basa sullo studio della forza di attivazione della Protein Chinasi C (PKC), una proteina coinvolta nella differenziazione delle cellule dendritiche e quindi nello sviluppo della dermatite allergica da contatto. Il grado di attivazione della PKC in risposta ad allergeni di differente potenza, potrà fornirci informazioni utili per cercare di sostituire l’uso dell’animale nell’identificazione e nella caratterizzazione del potenziale allergico delle sostanze.”

Il Lush prize giunto alla sua quarta edizione

Il Lush Prize 2015, giunto ora alla sua quarta edizione, assegna annualmente un fondo di £250.000, destinato a progetti che si sviluppano con l’obiettivo di eliminare la sperimentazione animale nella tossicologia (test chimici). Considerando l’eccellenza dei progetti presentati quest’anno la filiale nord Americana di Lush ha deciso di aggiungere al premio una somma ulteriore di £200.000.

Il fondo ha premiato i lavori appartenenti a 5 diverse aree: Scienza, Formazione, Giovani Ricercatori, Sensibilizzazione Pubblica e Lobbying. L’edizione 2015 ha assegnato per la prima volta anche il premio Black Box, devoluto a 5 scienziati per l’operato svolto nella prima mappatura dei “passaggi chiave della tossicità umana”. Gli scienziati hanno inventato un nuovo test tossicologico totalmente cruelty-free che rivela il modo in cui le reazioni tossiche si evolvono nell’organismo umano. Questo test è il primo del genere a dimostrare il modo in cui gli agenti chimici costruiscono nell’organismo umano un percorso metabolico completo, denominato in campo scientifico “Adverse Outcome Pathway”; un metodo di rilevanza tale da essersi guadagnato il riconoscimento ufficiale dell’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) che lo ha introdotto nelle guideline sui test di tossicità.

I giudici del Lush Prize hanno ritenuto che la mappatura di questi passaggi, realizzata utilizzando tecnologie del 21° secolo come la genetica e l’elaborazione dei dati per mezzo di computer, possa rappresentare il primo passo verso un futuro in cui una scienza molecolare superiore possa sostituire completamente la superata e imprecisa tecnologia che prevede test in laboratorio su mammiferi vivi.

I vincitori di quest’anno giovani ricercatori da tutto il mondo

Alcuni giovani ricercatori che incentrano la loro carriera sulla sperimentazione scientifica non animale e che provengono da Italia, Brasile, Germania e USA.

Un ricercatore ucraino la cui introduzione di test alternativi alla sperimentazione animale nelle università ha salvato decine di migliaia di animali.

Un Membro del Parlamento del Partito Ecologista della Nuova Zelanda che ha diretto una campagna per porre fine ai test sugli animali nell’industria cosmetica (ha rifiutato il fondo finanziario del premio, permettendo così a un Giovane Ricercatore in più di essere premiato).

Un’organizzazione negli USA che lavora affinché tutti gli animali che non vengono più utilizzati negli esperimenti in laboratorio possano essere ricollocati in ambienti sicuri e non vengano uccisi.

I test sugli animali crudeli ed inaffidabili

Rob Harrison, uno dei Direttori del Lush Prize, commenta: “Sentiamo spesso parlare di quanto i test sugli animali siano crudeli e inaffidabili, ma allo stesso tempo vogliamo abbracciare il futuro della scienza del 21° secolo, dove la ricerca è la cosa più importante. I modelli di coltura 3D e i sistemi ‘body-on-a-chip’ sono solo alcuni dei fantastici progetti che abbiamo premiato quest’anno. Avere dei vincitori per il premio Balck Box alla sola quarta edizione del Lush Prize è segno di quanto gli scienziati ritengano cruciale il superamento della sperimentazione animale.”

Realizzato dall’azienda cosmetica Lush in collaborazione con il gruppo di ricerca Ethical Consumer, il Premio è pensato per condurre al pieno superamento dei test sugli animali negli esperimenti, in particolare modo nella tossicologia (test chimici).

Ad oggi, grazie al Lush Prize sono stati devoluti 1.2 milioni di sterline per porre fine alla sperimentazione animale.

Il Lush prize cos’è e come nasce

Il Lush Prize nasce da una collaborazione tra Lush and Ethical Consumer per promuovere l’uso di una sperimentazione non animale nei test di sicurezza dei prodotti per i consumatori.

Il premio consiste in un fondo di £250.000, il più consistente nel settore della sperimentazione non animale, a favore di progetti di ricerca di gruppi o di singoli che si pongono l’obiettivo di porre fine alla sperimentazione animale proponendo alternative scientifiche. Si concentra sull’abolizione dei test di tossicità degli ingredienti e dei prodotti integrandosi con i numerosi progetti già esistenti contro la sperimentazione animale dei medicinali.

Il premio si suddivide in 5 categorie principali: (http://www.lushprize.org/awards/)

Scienza (Science Prize): sviluppo di test alternativi a quelli sugli animali

Formazione (Training Prize): formazione di ricercatori su test che non coinvolgano animali

Lobby (Lobbyng Prize): politiche di intervento per promuovere l’uso di test alternativi

Sensibilizzazione dell’opinione pubblica (Public Awareness Prize): iniziative volte ad aumentare la conoscenza dei test alternativi

Giovani ricercatori (Young Researcher Awards): premio dedicato a cinque neolaureati specializzati nella ricerca sui test alternativi

È prevista anche una sesta categoria, il Black Box Prize, che consiste nell’assegnazione dell’intero fondo di £250.000 alla persona o al gruppo che proporranno una svolta fondamentale nella ricerca con un progetto capace di portare alla completa sostituzione della sperimentazione animale.

L’Italia vanta due vincitori tra i premiati al Lush Prize 2013: nella categoria “Giovani Ricercatori”, Simona Martinotti per la ricerca nella cura delle ferite con rimedi a base di prodotti naturali e medicina naturale e, nella categoria “Formazione”, Anna Maria Bassi, LARF per lo sviluppo e il lancio di corsi di formazione nella ricerca su culture di cellule animal free in accordo con le leggi. Si aggiunge ai vincitori italiani, Elena Kummer nel 2015 nella categoria “Giovani Ricercatori”.

ETHICAL CONSUMER

Ethical Consumer Research Association è una cooperativa inglese no profit che si occupa di ricerca e consulenza, specializzata in tematiche ambientali, animali e sociali.