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Mario Gasperini racconta il suo “antitarlo ecologico”

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Antitarlo ecologico e naturale

Mario Gasperini racconta il suo antitarlo naturale

Mario Gasperini è nato nel 1942, è sposato e ha due figli. Nel suo laboratorio-negozio nel centro di Roma, da mezzo secolo Mario restaura mobili. Vent’anni fa brevettò il Fibrotar, un antitarlo ecologico o naturale privo di componenti gassosi e sostanze venefiche. Il Fibrotar non emana odori sgradevoli, non nuoce alla pelle e alle vie respiratorie. Il prodotto, per la sua specificità  ‘rivoluzionario’, oltre a eliminare i nemici più agguerriti dei nostri mobili ne impedisce la riproduzione restituendo al legno vitalità ed elasticità, rigenerandone le fibre naturali e ripristinando le difese immunitarie.

Il racconto di Mario Gasperini

…Sera d’estate. Mi affaccio alla finestra in punta di piedi. Come ogni sera il nonno è in giardino. Ogni volta che aspira, il mezzo toscano gli illumina la punta del naso. Il nonno è sempre stato un pazzo interessante, un tipo capace di fissare per giorni un dettaglio apparentemente insignificante, o di studiare le evoluzioni di un moscone per ore. Ma l’immobilità di quella sera è diversa dalle altre. Allora mi sporgo ancora di più. Sotto al ciliegio, nel suo angolo preferito, il nonno sta contando le battute di un ritmo disorganizzato: driii, dridri, dri…

Mario Gasperini racconta la sua eroica guerra al tarlo con il compiacimento di chi può affermare di averla vinta.
Il nonno era un bravo ebanista ma negli ultimi tempi sembrava un collezionista di ceffoni. Con il tarlo ha guerreggiato a lungo, ma alla fine ha perso. Una disfatta, a fine carriera era un pugile suonato il nonno. S’era convinto che combattere quell’insetto fosse impossibile, e che a dispetto delle credenze popolari, il legno, ogni tipo di legno, è destinato a tarlare.
Povero nonno, però una guerra persa con onore. Secondo le convinzioni comuni, ai tempi del nonno molto radicate, il legno veniva aggredito in  conseguenza del taglio della pianta e delle fasi lunari. Sono più di cinquant’anni che faccio il restauratore, la mia esperienza mi fa affermare con sicurezza che il tarlo non fa distinzioni tra luna calante o crescente. Il problema non è la luna, è il delicato equilibrio uomo-natura.

Il tarlo è il nemico più irriducibile?
Tutti lo pensano, ma non è così. E’ un pericolo pubblico, è dannoso, ma paradossalmente utile, il tarlo è un’ingegnosa invenzione della natura. Nell’ecosistema ha un suo ruolo specifico, quello di restituire alla terra ciò che è destinato a decomporsi lentamente. Questo piccolo insetto elimina tutto ciò che muore, io lo definisco uno  spazzino del mondo.

Come lavora lo spazzino?
Il legno dei nostri mobili è vivo, respira. Quando smette di farlo entra in funzione il nostro caro nemico (il tarlo appartiene alla famiglia dei coleotteri, se ne conoscono circa 1.200 specie, ndr), che si incarica di riportare alla natura tutto ciò che muore. E’ come se il legno, una volta morto, si autodistruggesse favorendo la riproduzione di insetti.

Ma cosa c’entra l’equilibrio naturale delle cose con l’accanimento del tarlo alla nostra amata libreria?
La premessa da fare è che i nostri alberi sono dei malati cronici. E che il mercato, sempre più pressante ed esigente, dalla natura pretende ciò che la natura non può offrirgli.  Abbiamo inquinato  l’aria, l’acqua e la terra, respiriamo una miscela di pesticidi, scorie nucleari, gas di scarico e piogge acide. Queste condizioni proibitive costringono le piante a crescere in fretta. Così facendo gli alberi dimenticano di assorbire quel che gli serve per sviluppare gli anticorpi indispensabili alla sopravvivenza. Le conseguenze sono che ne risente la linfa, non più grassa e resistente, e il legno, senza più difese naturali, allarga i pori generando la decomposizione e dando semaforo verde alla proliferazione di microorganismi.

L’habitat ideale del tarlo.
Esattamente. Il legno privo di linfa ed esposto a fenomeni di essiccamento è il paradiso di ogni tarlo. A questo fenomeno si sovrappone la disattenzione e il rispetto per le biodiversità, l’importazione di piante, alberi che nulla hanno a che vedere con il terreno di destinazione. La mancanza di sali minerali ed elementi nutritivi preziosi conducono il legno a un naturale impoverimento.

In quali altre direzioni sbagliamo?
Le temperature tropicali nei nostri appartamenti non ci aiutano. E non aiutano i nostri mobili, al contrario ne riducono le possibilità di vita. Ho studiato con attenzione questi fenomeni perché per vincerlo il nemico devi conoscerlo. So tutto del tarlo. La mia piccola rivoluzione, chi ha provato il mio prodotto può testimoniarlo, restituisce  la vita al legno, il modo migliore per invitare il tarlo in un ambiente a lui ostile. Per fargli la guerra normalmente si usano pratiche invasive, nocive per noi e per l’ambiente che ci circonda. Sostanze gassose o insetticidi a base di piretroidi.

Che importanza dobbiamo dare alla prevenzione?
Un’importanza assoluta. La prevenzione è decisiva. Dopo averlo messo in fuga dobbiamo scongiurare  il ritorno del tarlo. Il Fibrotar ha una base oleosa – non gassosa – è ecocompatibile, innocuo per l’ambiente e per noi che durante l’utilizzo lo respiriamo. Il prodotto, un composto di oli vegetali e minerali diluiti con una miscela ecologica, al legno garantisce l’indispensabile idratazione e si può tranquillamente usare in un ambiente chiuso.
Basta quindi con le camere a gas. Basta anche a fumi, microonde, ultrasuoni, sottovuoti con azoto, formalina e altre diavolerie. Mi auguro che tutto ciò abbia termine, e che si possa combattere il tarlo senza stravolgere l’ecosistema.

La ricetta?
La ricetta di cosa?

Dell’antitarlo ecologico di Mario Gasperini…
La ricetta dell’antitarlo la conosco solo io, neanche i miei figli hanno la minima idea di cosa sia. E’ un segreto, come tutte le cose preziose.

 

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