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Mini-robot, l’oceano non avrà più segreti

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Mini-robot studieranno gli oceani. E’ l’ultima frontiera dell’oceanografia che si dota di nuovi strumenti ultratecnologici per tutelare l’ambiente.  A descriverli sulla rivista Nature Communications i ricercatori guidati da Jules Jaffe, dell’università della California di San Diego de La Jolla.

Mini-robot, l’ultima frontiera dell’oceanografia

E’ proprio grazie a questi mini-robot che la fisica e la biologia degli oceani potrebbero non avere più alcun segreto. I robot saranno in grado infatti di sondare le profondità marine e capire le modifiche del plancton, dei microorganismi alla base della catena alimentare, a registrare l’andamento delle correnti ed i movimenti tridimensionali dell’acqua, impossibili da decifrare con gli strumenti attualmente usati dai ricercatori.

Mini-robot, registrano le correnti marine in 3D

La vita degli oceani è ben complessa. I movimenti delle onde, per esempio, che si formano appena sotto la superficie dell’acqua sono assolutamente impossibili da registrare a meno di non immergere in più punti boe sottomarine ed anche così il risultato non sarebbe “pulito”. Le onde si formano a meno di un metro sotto la superficie degli oceani e solo questo può far comprendere come si quasi impossibile registrare i risultati. I mini-robot lo possono fare. Anche perché seguono la corrente.

Si consideri che, secondo quanto riporta la rivista Nature Communications, in 5 ore questi mini-esploratori sottomarini hanno misurato le traiettorie dell’acqua continuamente e ricostruito i movimenti interni delle onde in alta risoluzione. Non solo. Sono riusciti anche a imitare la formazione del plancton.

Mini-robot, seguirli un’impresa difficoltosa

Inseguire questi piccolissimi oggetti ultratecnologici in mare è stata una vera impresa. Infatti il Gps non funziona sott’acqua. Per questo i ricercatori si sono muniti di altre tecnologie: hanno fatto ricorso ai segnali acustici. Così le informazioni sulla loro posizione 3D sono state raccolte ogni 12 secondi, mostrando il movimento dei robot.

Mini-robot, un nuovo modo di esplorare gli oceani

I robot sono, inoltre, dotati di sensori per rilevare la temperatura e nuotano, nel verso senso della parola, su e giù nell’acqua per mantenersi sempre ad una profondità costante. Non solo sono in grado di fornire una prospettiva 3D così da aiutare la ricerca sulle interazioni delle correnti oceaniche e della vita marina.  ”Si aprono  – sostiene Jaffe – nuove possibilità dell’esplorazione degli oceani. Mettendo delle camere ai robot, si potrà realizzare, inoltre, una mappatura fotografica dell’habitat dei coralli o dei selfie al plancton”. Non solo: forniranno dati utilissimi per la salvaguardia marina come per il fatto di essere in grado di tracciare al millimetro le fuoriuscite in mare del petrolio.