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Orchidee e lemuri a rischio estinzione

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orchidee e lemuri estinzione

Su circa 73.686 specie classificate, 22.103 sono in via d’estinzione. Tra queste i lemuri e le orchidee. L’Unione Internazionale per la Conservazione aggiorna così la lista rossa delle specie minacciate.

Il 74% delle orchidee potrebbero scomparire

orchidee e lemuriMolte sono le piante che trovano posto sulla stessa triste lista rossa. Il caso più emblematico è quello dell’orchidea Cypripedioideae, che vive nelle zone temperate dell’emisfero settentrionale, una famiglia che comprende la famosa “Venere scarpa”, nota per la sua particolare forma di scarpa.

Il 79% di queste sono piante particolarmente popolari, ornamentali e, purtroppo, in via d’estinzione. La loro scomparsa è dovuta in gran parte alla “distruzione del loro habitat ed allo sfruttamento delle specie selvatiche per il commercio locale ed internazionale”, dice l’IUCN.

Meno nota ma ugualmente minacciata, l’orchidea “banana selvatica”, orchidea delle Isole Cayman, che ha fatto il suo ingresso nella lista solo quest’ anno.

I lemuri a rischio

Enormi e languidi occhi gialli, pelo grigio e coda a strisce bianche e nere, il Lemure è un piccolo primate dell’isola di Madagascar che potrà presto scomparire. L’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) ha rivelato che il 94% di queste scimmie sono minacciate d’estinzione. La distruzione del loro habitat, la caccia e il disboscamento illegale potrebbe rapidamente portarli ad estinzione dopo 62 milioni di anni.

“Nonostante tutto teniamo accesa la speranza”, dice un membro dell’organizzazione in Madagascar: “la nostra collaborazione con le associazioni locali e le comunità ambientali rende la lotta per la loro sopravvivenza, spesso molto efficace”.

Anche l’armadillo ha perso il suo habitat

Infine, per tornare agli animali, la mascotte dei Mondiali di calcio in Brasile, l’armadillo brasiliano a tre bande. Il numero d’esemplari di questa specie è diminuito di oltre un terzo negli ultimi 10/15 anni, a causa della perdita del 50% del suo habitat. Ma l’organizzazione resta sempre ottimista:”Ogni anno aggiorniamo la lista, ma celebriamo anche molte vittorie verso la conservazione delle specie” dice Jane Smart, membro di IUCN.

La strada però è lunga almeno fino al 2020, a partire dalla quale data circa 200 governi si sono impegnati ad arrestare la perdita delle biodiversità. “Non possiamo assolutamente mancare il 2020”, ricorda.