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Parigi in guerra, occhi puntati su Summit Onu

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summit onu a rischio

L’ultimo feroce attacco a Parigi ha gettato un’ombra anche sul prossimo Summit Onu sul cambiamento climatico. “Faremo di tutto – ha dichiarato il presidente francese  – affinché il vertie si svolga nel miglior modo possibile. Dobbiamo discutere e cercare un accordo su una politica comune che riguarda la salvezza del Pianeta. Il terrorismo non ci fermerà”.

Barack Obama: “Impegno per il vertice di Parigi”

A sottolineare che nulla fermerà il Summit è intervenuto anche il presidente degli Stati uniti Barack Obama. “C’è già un impegno fra i paesi membri del G20 sul clima e questo sarà il primo passo affinché il prossimo Summit di Parigi abbia successo”, non ha mancato di sottolineare lo stesso presidente americano.

Sarkozy chiede rinvio Summit Onu

Ad essere realmente preoccupato e a chiedere un rinvio del Summit è, invece, l’ex presidente della Repubblica francese Nicolas Sarkozy, attuale presidente del partito di opposizione Les Republicains (destra, ndr). La conferenza di Parigi sul clima che si terrà dal 30 all’11 dicembre vedrà nella capitale francese 120 capi di Stato e di governo.

“Confermarla – aggiungono le fonti – è assumersi dei rischi incredibili e non è ragionevole”. Per proteggere i 120 capi di stato e di governo attesi nella capitale francese, “servirebbero centinaia di migliaia di poliziotti”. Aggiungono alcuni vicini all’ex presidente.

Renzi: “Sosterremo gli sforzi per Cop21”

Anche Renzi, intervenendo ai lavori del G20 dedicata al clima, ha sottolineato l’importanza della lotta al cambiamento climatico, ribadendo “il sostegno dell’Italia allo sforzo francese in vista del Cop21 di Parigi”.

Ma gli occhi sono puntati su quanto accadrà nei prossimi giorni.

Alla ricerca di una Seat Ibiza con un presunto terrorista a bordo

I terribilmente accadimenti che hanno scosso Parigi, la Francia, l’Europa tutta “non possono fermare la vita di un Paese”, ha auspicato Hollande. Le notizie sul drammatico attacco continuano a susseguirsi in modo concitato.

Si è, ora, alla ricerca di una Seat Ibiza di colore nero, targa GUT 18053 persino nelle strade piemontesi. A bordo vi sarebbe Baptiste Burgy, 32 anni, sospettato di essere uno dei terroristi delle stragi di Parigi.  La Seat è stata segnalata a tutte le polizie dei paesi confinanti con la Francia: in un documento del centro di cooperazione di polizia della dogana di Hendaye – riporta l’Ansa – al confine tra la Francia e la Spagna si segnala alle autorità spagnole la necessità di ricercare “un veicolo sospetto che è stato visto nel circondario vicino ai luoghi dove sono stati commessi gli attentati di Parigi”.

La mente degli attentati di Parigi sarebbe – secondo quanto riferiscono le fonti francesi – il belga Abdelhamid Abaaoud, il cervello della cellula di jihadisti neutralizzata dalle forze speciali della polizia belga a Verviers a gennaio scorso.  Abaaoud sarebbe anche dietro agli attentati al treno Thalys.

La Cia: “Pronti nuovi attacchi”

E si temono nuovi attacchi. A dirlo il direttore della Cia John Brennan. “La loro agenda – dichiara – è uccidere”. I militanti dell’Isis  – continua – sono “assassini sociopatici” con una “mentalità contorta”.   L’Isis utilizza tutti i mezzi a propria disposizione come i social media “per attirare persone sotto il falso marchio della religione”.

Gli attacchi  – secondo Brennan – non sono una sorpresa. Sarebbero stati deliberatamente e attentamente pianificati per almeno un paio di mesi. La cosa, ovviamente, non conforta. Si continua a guardare all’orrore di Parigi, alle vittime, a Valeria a cui è stata dedicata una borsa di studio, alle tante vittime uccise in nome dell’orrore.