Home C'era una volta Peter Gabriel: l’Occidente non è il centro della musica

Peter Gabriel: l’Occidente non è il centro della musica

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Contrariamente a quello che pensiamo, noi musicisti occidentali non siamo il centro del mondo. Le nostre sonorità sono debitrici nei confronti delle tradizioni culturali di popoli diversi. Ci sono al mondo esperienze, musiche e suoni alle quali attingiamo quotidianamente senza dare niente in cambio. Io, per quel che posso, vorrei poter modificare questa situazione”.

Il WOMAD

Con queste parole il 16 luglio 1982 Peter Gabriel, l’ex cantante e leader dei Genesis, apre al Royal Bath & West Showground di Shepton Mallet, in Gran Bretagna, il WOMAD, World Of Music Arts and Dance, una tre giorni di musica etnica, teatro e danza popolare cui partecipano artisti provenienti da tutto il mondo, in particolare dall’Asia e dall’Africa. È un’impresa che va di pari passo con il suo impegno a favore dei diritti umani. Smessi da tempo i panni della rockstar e abbandonati al loro destino i Genesis, da qualche anno il cantante è alla ricerca di nuovi orizzonti musicali. Profondamente convinto della necessità di integrare senza prevaricazioni le mille culture del mondo, nella sua produzione solistica ha attinto a piene mani alla musica etnica, campionandone suoni, modi e ritmi.

Per pagare i debiti riunirà i Genesis

L’esperienza lo riempie di entusiasmo tanto da farlo decidere di impegnarsi in prima persona nella valorizzazione e nella diffusione delle varie culture musicali. La tre giorni del WOMAD, nelle sue intenzioni, dovrebbe essere il primo grande appuntamento pubblico in questa direzione. Investe nell’operazione tutte le sue risorse finanziarie e utilizza abilmente la sua popolarità per promuoverla. I risultati economici, però, non saranno pari a quelli artistici e il cantante dovrà ricorrere all’aiuto dei suoi ex compagni per pagare i debiti organizzando una storica riunione dei Genesis al Milton Keynes Bowl di fronte a migliaia di fans in delirio. Non abbandonerà, però, le sue convinzioni e, cocciutamente, riuscirà a trasformare il WOMAD in uno dei più importanti appuntamenti annuali di World Music.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".