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Porn Food, la singolare critica alla società di Andrea Campucci

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L'autore di "Porn Food" Andrea Campucci

Se si potesse scegliere una pellicola per parlare della nuova creatura editoriale di Andrea Campucci Porn Food (Leone editore, 2018) potremmo tranquillamente selezionare Un giorno di ordinaria follia con Michael Douglas. È un romanzo sospeso tra l’ironia e la disperazione dove l’autore, districandosi tra brand commerciali, programmi televisivi di dubbia qualità e le contraddizioni della contemporaneità, arriva a paragonare la società odierna a un’enorme discarica morale.

Porn food, tra critica e riflessione sulla società di oggi

Che si tratta di un libro fuori dal comune, lo si può capire già dalle battute iniziali. Il protagonista si alza dal letto una mattina con l’idea di masturbarsi desistendo, però, ben presto dal suo desiderio.

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La copertina di “Porn Food”

Si veste per andare al lavoro ma, ricordandosi di dover ritirare delle analisi, telefona in ufficio dicendo che quel giorno non si presenterà. Sin qui potrebbe essere tutto normale ma è a questo punto che la narrazione comincia a “deragliare” nell’ordinaria follia. Il protagonista, forse frustrato dal fatto di non aver dato libero sfogo alla propria pulsione sessuale, si reca all’ambulatorio armato di pistola con il proposito di “piantare una pallottola nel cranio del primo imbecille”. Dopo aver soddisfatto il suo progetto criminale, prende il primo treno e si ritrova coinvolto in una serie di surreali circostanze come l’incontro con una strana compagnia di attori che devono girare delle scene ambientate in una discarica e caratterizzate da un pronunciato tasso sessuale. La narrazione va avanti a ritmo serrato sino alle battute finali procedendo con una critica feroce e senz’appello alla società dei consumi. Scorrendo le pagine di Porn Food risulta evidente la visione che Campucci ha del mondo contemporaneo: è un’enorme discarica dove cose e persone diventano presto obsolete e vanno a creare un accumulo sempre maggiore di spazzatura materiale e morale. Anche la sua scrittura accompagna in maniera efficace l’incedere degli eventi con frasi brevi ma ossessive capaci nel singolare scopo di rendere divertente ciò che, a prima vista, sembra violento e brutale.