Home Green World Quando il riuso diventa arte: gli architetti dell’immondizia

Quando il riuso diventa arte: gli architetti dell’immondizia

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Amano l’improvvisazione e la sperimentazione. Sono i nuovi architetti…dell’immondizia. Sì, si definiscono proprio così: garbage architect. Sono Denis Oudendijk e Jan Körbes, due olandesi. Hanno cominciato a lavorare in studi diversi, ma, subito, si sono messi insieme per lavorare alla fondazione di Refunc: un laboratorio in cui creare strutture sperimentali e microarchitetture mobili basate su materiali di scarto.

Denis Oudendijk e Jan Körbes, architetti dell’immondizia

Per Denis e Jan, «l’architettura dell’immondizia assume un significato profondo in un mondo in cui le materie prime stanno diventando sempre più esigue. Ci consideriamo più logici che ecologici».

Durante i loro viaggi, soprattutto nell’ex blocco orientale dell’Europa, hanno trovato che «l’architettura senza architetti e derivata dalla necessità dà più ispirazione rispetto ai progetti rigidamente pianificati». Da qui la scelta dell’’architettura del riuso’ come mezzo anticonsumistica e come modo per sfruttare l’energia grigia dei prodotti. Si tratta del dispendio energetico impiegato per la produzione che, in caso di smaltimento, viene buttato in discarica.

Gli oggetti presi in discarica diventano design

Da qui la creazione dei loro oggetti: l’estintore diventa un porta piante, i sedili di un’automobile sono un divano e i coperchi di bidoni d’immondizia appesi al muro (come quelli nella foto, ndr) nascondono alla vista gli archivi incassati. Un’architettura che, contro lo spreco, riconsidera la funzione degli oggetti quotidiani portandoli a nuova vita.