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Salviamo i cavalli di Tor di Valle

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Salviamo i cavalli dell’ippodromo di Tor di Valle

La speranza si fa sempre più tenue. Ma a chiederlo ancora – con voce spezzata – è Maurizio Mazzarini, ex driver trainer negli anni ’80, primo allievo a fare il professionista in Italia.

“La situazione è disastrosa soprattutto per i cavalli, la miglior sorte che si prepara per loro è il macello, la peggiore – aggiunge – è essere venduti per le corse clandestine”. E questo comporta un trattamento terribile: correre con la cocaina e varie altre sostanze in corpo.

L’ippodromo di Tor di Valle, luogo storico della capitale, ha chiuso i battenti a gennaio dopo 54 anni di vita. Tutti lo ricordano nelle gesta di Mandrake, alias Gigi Proietti nel film ‘Febbre da cavallo’ dove ebbe parte anche la famiglia di Maurizio, ippodromo che ha visto anche le mitiche corse di Varenne. “Era un impero”, ricorda Maurizio. “Un vero impero. C’erano almeno 700 cavalli. L’ippodromo aveva a disposizione 700 box”.

200 cavalli destinati al macello

Adesso? Ne sono rimasti 200 che sono destinati a morire nella migliore delle ipotesi.

L’ippodromo chiude per lasciare, forse, il posto al nuovo stadio della Roma ma a quanto pare anche questo – riflette Maurizio – sembra solo un “progetto campato in aria”.

Nei piani del club giallo rosso ci sarebbe l’idea di realizzare, sulle ceneri dell’ippodromo, un nuovo impianto sportivo che dovrebbe essere inaugurato nel 2016-2017.

Una struttura che dovrebbe avere una capienza di 55 60mila posti, sufficiente ad ospitare una finale di Champions League.

Eppure le istituzioni, il Comune di Roma sembrano non avere a cuore neppure la sorte degli addetti ai lavori oltre che quella dei cavalli.

Non sono servite a nulla le proteste degli operatori di Tor di Valle che, a bordo dei mezzi adibiti al trasporto dei cavalli, con cartelli e striscioni hanno manifestato per chiedere di fermare questo scempio.

“Chi fa questo lavoro – dice Maurizio – lo ama. E’ una passione di vita”. Sarà anche per questo che lui stesso, qualche tempo fa, a rischio della sua stessa vita ha salvato Cicerone, un cavallo che rischiava di affogare nell’Aniene se non fosse stato per la sua prontezza d’animo.

“I cavalli – spiega – sono la mia vita. Vederli morire, vederli in questo stato d’abbandono mi fa un male incredibile”.

Maurizio ogni mattina si reca all’ippodromo per consolare questi animali abbandonati ed anche per dar da mangiare alla ventina di cani rimasti.

“Vorrei lanciare un appello – conclude – affinché questi cavalli e questi pochi cagnolini rimasti vengano, almeno loro, salvati”.

Appello che non possiamo che accogliere, auspicando che qualcuno lo faccio proprio.

PER ADOTTARE I CAVALLI DI TOR DI VALLE ED I CANI ABBANDONATI DELL’IPPODROMO RIVOLGERSI A:

MAURIZIO MAZZARINI, CELL. 3394126707