Home C'era una volta Sandy Denny, la voce del folk britannico

Sandy Denny, la voce del folk britannico

SHARE

Quarant’anni fa, il 21 aprile 1978 Sandy Denny, l’ex cantante degli Strawbs, dei Fairport Convention e dei Fotheringay, cade dalle scale nella sua casa di Londra e batte il capo contro un gradino. La mancanza di soccorsi immediati le è letale. Poche ore dopo muore per un’emorragia cerebrale. Ha da poco compiuto trentasette anni.

La miglior voce del folk rock

Scompare così, per un banale incidente, la miglior voce femminile britannica dei primi anni settanta e una delle principali protagoniste della grande stagione del folk-rock inglese. Allieva dell’Art College di Kensington, ha come compagni di studi Eric Clapton, Jimmy Page e John Renburn. Irrequieta e attratta dalle sperimentazioni fatica a trovare una sua dimensione artistica. Nel 1968 si unisce agli Strawbs, con i quali registra l’album All our on work, ma se ne va dopo pochi mesi per passare ai Fairport Convention. Gli album Unhalfbricking, Wath we did on our holiday e, soprattutto, il delizioso Liege and lief fanno di lei la regina del nuovo folk britannico. La sua voce pulita e limpida diventa il simbolo di un rinnovamento musicale che cerca di legare le nuove forme espressive del rock con le sonorità della tradizione. Il ruolo della star, però, non fa per lei. Nel 1970, quando è all’apice del successo, decide di ricominciare da capo. Abbandona i Fairport Convention e forma un suo gruppo, i Fotheringay, con i chitarristi Trevor Lucas e Jerry Donahue, il bassista Pat Donaldson e il batterista Gerry Conway.

La scelta solistica mai definitiva

La fredda accoglienza riservata dal pubblico al primo album della band, bellissimo ma troppo sperimentale, la convince a rinunciare all’impresa e a continuare da sola. Resta al suo fianco il chitarrista Trevor Lucas, divenuto anche il suo inseparabile compagno di vita. La pubblicazione di una serie di album di successo scandisce la sua crescita artistica tra il 1971 e il 1974 prima dell’atteso ritorno con i Fairport Convention per un tour da cui nasce anche un album live. L’anno dopo sia lei che Trevor restano con i Fairport giusto il tempo di realizzare il nuovo album della band, Rising for the Moon. Al termine se ne vanno. Decisa a prendersi un periodo di riposo Sandy non dà più notizie di sé per due anni fino al 1977 quando realizza l’album Rendez vous, l’ultimo della sua carriera. Nel 1986, otto anni dopo la scomparsa, verrà pubblicato Who knows where the time goes, un album quadruplo ricco di inediti, una sorta di monumento alla genialità e al talento musicale di una delle migliori voci femminili della musica britannica di tutti i tempi.

 

Previous articleIn viaggio sul Beagle con Charles Darwin quando tutto iniziò
Next articleTommy diventa un film
Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".