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Stop allo spreco, i Comuni in azione

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Stop allo spreco, i Comuni in campo

Stop allo spreco di cibo: i Comuni sono scesi in azione con una serie di numerose iniziative a quasi un anno dal varo della legge 166/2016 che limita gli sprechi alimentari. 

Stop allo spreco, in campo i Comuni

Dal recupero del cibo non consumato nelle mense scolastiche alla raccolta di generi alimentari in eccedenza nei supermercati, fino alle iniziative rivolte ai consumatori come il “pane in attesa” che, sul modello del “caffè sospeso”, consente ai clienti di donare un quantitativo di pane acquistato in più. Sono davvero numerose e sorprendenti le azioni decise dai Comuni italiani.

In una conferenza, a Montecitorio, sono intervenuti a portare le loro esperienze i sindaci Davide Galimberti (Varese) e Brenda Barnini (Empoli) e gli assessori Stefano Pellizon (San Stino di Livenza, VE) e Carmen Celi (Potenza). Gli amministratori comunali hanno sottolineato in particolare come la possibilità di una riduzione fino al 20% della tariffa Tari sui rifiuti per le imprese che donano le eccedenze alimentari abbia messo in moto un circolo virtuoso nel quale si sono inseriti progetti ad hoc predisposti dai Comuni assieme alle associazioni di volontariato.

Stop allo spreco, a Potenza uno sportello informativo

Il Comune di Potenza, oltre a introdurre nei menù scolastici cibo del territorio, fresco e genuino che è risultato molto apprezzato dagli studenti (“I piatti rimangono vuoti e non ci sono sprechi”, sottolinea l’assessore Celi), aprirà a breve uno sportello rivolto ai cittadini per ridurre lo spreco in ambito domestico. I Comuni di Varese, Empoli e San Stino di Livenza hanno ricordato con i loro rappresentanti come siano stati tra i primi a introdurre lo sconto Tari previsto dalla legge Gadda che risulta anche un aiuto alle imprese in difficoltà economica. Si tratta di un cantiere ancora aperto, ma che sta già dando numerosi frutti.