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Sviluppo sostenibile, una riflessione dell’AsVis

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L’ASviS, Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, propone una lettura sulla nuova economia e segnala quanto avviene in Italia, in Europa e nel Mondo in materia di sviluppo sostenibile e Agenda 2030.

Possiamo evitare di toccare il fondo della crisi?
La ricerca di soluzioni per una crescita più equa, l’impegno per la formazione degli adulti nel nome di Tullio De Mauro, l’incerto apporto delle tecnologie e la generosità degli italiani.

Aggiornamenti sullo sviluppo sostenibile

Fabrizio Galimberti è un autorevole giornalista del Sole 24 Ore. Rispondendo a un lettore mercoledì scorso ha scritto: “L’anno che si apre sarà la prova della verità, o la cartina di tornasole. Dilagherà ancora il populismo, un movimento che ha dietro frustrazioni vere ma che non porta terapie efficaci? O i partiti tradizionali sapranno cambiar pelle ed elaborare soluzioni per una crescita più equa? Io sono ottimista di natura, ma in questo caso temo che bisognerà stare peggio prima di stare meglio. Se un protagonista della politica economica europea sussurra privatamente che solo una crisi dell’economia in Germania potrebbe portare i tedeschi a cambiare i loro austeri istinti, c’è poco da stare allegri”.

Galimberti vede la realtà europea da lontano, a dieci fusi orari di distanza, perché da oltre vent’anni vive in Australia, ma grazie al suo distacco vede anche lontano. La sua intelligente domanda si può riformulare così: dobbiamo proprio toccare il fondo della crisi di un sistema economico che non è più in grado di conseguire una crescita accettabile, oppure movimenti e partiti, al di là delle chiacchiere, sapranno indicare soluzioni adeguate per uno sviluppo sostenibile e inclusivo?

Galimberti non è il solo a chiederselo. In molti commenti di fine anno si notava una gran voglia di nuovi programmi, di un modo diverso di affrontare la realtà collettiva, non soltanto a causa delle elezioni che si avvicinano, ma perché in molti campi è ormai chiaro che le vecchie ricette non funzionano più e gli equilibri politici e sociali stanno saltando.

Il lavoro che stiamo facendo con l’Alleanza vuole proprio stimolare questa ricerca, con riflessioni e proposte a disposizione di tutti i gruppi politici “di buona volontà”. Non smettiamo mai di ricordarlo.

Un documento di analisi della Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile

Uno stimolo importante alla nostra riflessione è arrivato in questi giorni da un corposo rapporto del ministero dell’Ambiente intitolato: “Il posizionamento italiano rispetto ai 17 Obiettivi per lo Sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite – Documento di analisi della Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile”.

Nella premessa, si cita  tra le organizzazioni della società civile consultate ed è significativo che il documento recepisca molte nostre valutazioni, sia in termini di indicatori suggeriti a seguito delle riunioni dei nostri Gruppi di lavoro per Goal col Ministero in giugno–luglio, sia di descrizioni dello “stato dell’arte” contenute nel secondo capitolo del nostro Rapporto.

Analizzando l’Italia rispetto ai diversi target dell’Agenda 2030 che, ricordiamolo, sono ben 169 divisi in 17 Obiettivi, il documento riassume la situazione con colori guida per ciascun traguardo (dal verde per le situazioni in miglioramento al rosso per quelle che invece si evolvono in senso opposto a quanto auspicato). Basta scorrere le pagine per rendersi conto che l’Italia nel complesso è ben lontana dal sentiero della sostenibilità. Anche il grafico finale “a ragnatela” di pagina 492, che riassume la situazione italiana sui diversi obiettivi in una scala da 1 a 3, vede solo tre obiettivi (cibo, donne e acqua) collocarsi a un livello di 2,5, cioè con un progresso accettabile, mentre molti Goal sono ancora impigliati verso il centro della ragnatela, quindi ben lontani dagli Obiettivi dell’Agenda 2030. C’è molto da fare. Tuttavia dobbiamo essere grati al Ministero per questo importante lavoro; nelle prossime settimane lo valuteremo in modo critico e costruttivo per ciascun Goal, anche perché da questa ricognizione condotta dalla Direzione generale per lo sviluppo sostenibile, per il danno ambientale e per i rapporti con l’Unione europea e gli organismi internazionali guidata da Francesco la Camera, e dagli incontri già avviati con gli altri Dicasteri, nascerà finalmente la prima ufficiale Strategia di Sviluppo Sostenibile prodotta da un governo italiano, come prevede la legge.

Le cronache di questi giorni registrano anche la scomparsa di Tullio De Mauro, un grande linguista, ex ministro della Pubblica istruzione, sempre attento alle politiche di diffusione della cultura nel Paese.

Il Portavoce dell’ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile) Enrico Giovannini nella trasmissione “Scegliere il futuro” di venerdì 6 su Radio radicale ha ricordato la collaborazione con De Mauro quando Giovannini era ministro del Lavoro, per attuare azioni concrete in grado di migliorare le competenze degli adulti, tema su cui l’Italia presenta una situazione disastrosa, documentata dall’indagine Piaac dell’Ocse. I risultati della Commissione presieduta da De Mauro sono agli atti e molte indicazioni andrebbero riprese oggi con attenzione. La settimana che si è chiusa è stata anche quella del Ces, la più grande esposizione di elettronica di consumo, che si svolge ogni anno a Las Vegas. Entro il 2030, le nuove tecnologie promettono miracoli, dalla casa completamente automatizzata ai chip impiantati sottopelle per comunicare meglio e controllare il nostro stato di salute. Ma come si conciliano queste previsioni con gli scenari, anch’essi al 2030 ma ben più problematici, tracciati dall’Agenda dell’Onu? Quali innovazioni sono accettabili dal punto di vista etico, quali ne saranno le conseguenze sul lavoro e sulla vita, come far sì che la tecnologia diventi strumento di inclusione e non di emarginazione per miliardi di persone? Un assaggio di questo tema immane si è avuto in un vivace dibattito nella rubrica radiofonica Eta Beta su Rai radio uno tra il conduttore Massimo Cerofolini e i giornalisti Simone Cosimi, esperto di tecnologia, e Donato Speroni, responsabile del sito asvis.it e coautore di queste note.Concludiamo con una buona notizia tratta da “Giving Italy”, il rapporto sul Non profit del settimanale Vita: nel 2015 le donazioni in Italia hanno raggiunto la quota di 4,5 miliardi. Il rapporto ha incrociato le rilevazioni dell’Istat, dell’Istituto Italiano della Donazione con i monitoraggi della Doxa e di Gfk-Eurisko. “La Grande Crisi”, commenta il Corriere della Sera, “non ha azzerato la spinta alla solidarietà”.In questi giorni il sito asvis.it si è anche occupato di: Le videolezioni su “Finanza per il clima” organizzate dall’International Center for Climate Governance (Iccg), tenute da esperti internazionali e dedicate alla strumentazione degli interventi per contenere il climate change alla luce degli accordi stipulati nel corso della Conferenza di Parigi (Cop 21) del dicembre 2015. L’indagine “Sustainability Leaders 2016”, ricerca condotta da GlobeScan e SustainAbility avvalendosi delle opinioni dei più influenti esperti e professionisti dello sviluppo sostenibile appartenenti al mondo delle imprese, dei governi, delle università e delle Ong, che fornisce una classifica in termini di leader della sostenibilità.

A cura di di Donato Speroni e Flavia Belladonna

Calendario dei prossimi eventi AsVis in programma

11 gennaio A Roma si tiene la tappa conclusiva di “10 anni Con il Sud #unfuturomaivisto”, manifestazione nazionale promossa dalla Fondazione Con il Sud in occasione del suo decimo compleanno. L’evento vedrà la partecipazione del premio Nobel per l’economia Amartya Sen.

23 gennaio A Roma le associazioni Rete per la Parità e DonneinQuota organizzano il convegno “CambieRAI per non cambiare mai? Donne vere in tv” sul servizio pubblico radiotelevisivo presso la Camera dei deputati. L’evento vedrà la partecipazione del Portavoce dell’ASviS, Enrico Giovannini.

23 gennaio A Roma Aspen Institute tiene un panel-dibattito dal titolo “Le donne dopo il femminismo. Il potere responsabile”, presso la sede della Rai di viale Mazzini, alle ore 18:00.

27 gennaio Si celebra la Giornata mondiale in commemorazione delle vittime dell’olocausto per ricordare le atrocità delle leggi razziali, con l’obiettivo quest’anno di educare le nuove generazioni alla tolleranza e al rispetto dei diritti umani.