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Svinøy (Norvegia) un faro alla fine del mondo

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In questo articolo andremo alla scoperta di Svinøy Lighthouse, un faro situato su una remota isola norvegese.

Dalla pace del mare lontano

”Il mare ha l’incanto delle cose che la notte non restano in silenzio, che sono per la nostra vita inquieta una sorta di permesso a dormire, una promessa che il mondo non scomparirà”, così Marcel Proust, nella sua raccolta I piaceri e i giorni, descrive l’impatto quasi taumaturgico del mare. Immaginate ora una vera fuga dal globo, a nord di questa ‘sfera’ curiosa che, zitta zitta, danza indisturbata intorno al sole. La fuga ha il volto di un faro, un faro dove riposare indisturbati nel silenzio quasi complice e deliberato del mare. Un faro incastonato tra gli scogli di un’isola tanto remota quanto inusuale, selvaggia, bella, dannata e, soprattutto, raggiungibile poeticamente (e altrettanto costosamente) solo in elicottero. Novecento metri di terraferma a dodici miglia dalla costa norvegese: stiamo parlando di Svinøy, un piccolo isolotto dove il contatto con la natura più estrema è magia da respirare a pieno oceano aperto.

Un faro-hotel per scappare da tutto

Su questo lembo di terra, lungo poco meno di un chilometro, e consegnato ai capricci dei venti più arricciati e freddi, sorge un antico faro-hotel dove pernottare circondati dal solo rumore intenso delle onde che, portentose, s’infrangono sugli scogli aguzzi. La suggestione del più impervio paesaggio norvegese vale tutta la difficoltà e il costo dello spostamento: solo 4 camere doppie e 3 singole, per una e più notti in beata solitudo, proprio come dei veri guardiani del faro eletti a protettori del confine tra mare e terra. Curiosi di scoprire le potenziali tariffe? Pricing is on request only. Eppure 62°NORD, nordico tour operator d’avventura e d’elitè, è pronto ad ‘illuminarvi’ con un preventivo ad hoc.