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Torino a caccia di antimateria

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Si terrà a Torino giovedì prossimo 28 gennaio, la conferenza “A caccia di antimateria. Dentro un enigma del Big Bang”. Ad ospitare l’evento l’Università di Torino presso l’Aula Magna della Cavallerizza Reale in via Verdi 9, alle 17,45.

Torino a caccia dell’Antimateria

Dal 26 novembre 2015 al 17 marzo 2016 a Torino, presso il Teatro Colosseo, conferenze, dimostrazioni, esperimenti di laboratorio, spettacoli teatrali e filmati per portare il sapore della ricerca al grande pubblico nell’ambito di “GiovedìScienza”, una manifestazione che ha avuto mezzo milione di spettatori che hanno partecipato a 430 incontri con 498 conferenzieri per un totale di 650 ore di scienza-spettacolo.

La conferenza “A caccia di antimateria. Dentro un enigma del Big Bang” si terrà invece presso gli atenei Torinesi.

Roberto Battiston, docente di Fisica sperimentale dell’Università di Trento e Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, ospite di GiovedìScienza il 28 gennaio, risponderà a molti affascinanti interrogativi: Che cosa ne è stato dell’antimateria primordiale uscita dal Big Bang?  Che cosa costituisce la massa invisibile dell’universo? 

La conferenza “A caccia di antimateria. Dentro un enigma del Big Bang” inaugura gli appuntamenti “in trasferta” nelle sedi degli Atenei torinesi, novità della trentesima edizione della rassegna, tradizionalmente ospitata al Teatro Colosseo. Giovedì Scienza fa tappa quindi all’Aula Magna della Cavallerizza Reale dell’Università di Torino, in via Verdi 9, sempre alle 17,45.

La teoria che all’origine dell’universo ci sia il Big Bang ha trovato molte conferme, dalla radiazione cosmica di fondo, nota da cinquant’anni e misurata con estrema precisione dal satellite europeo “Planck”. Rimane però un enigma: nel Big Bang dovrebbero essersi formate in uguale quantità materia e antimateria, mentre oggi viviamo in un universo dominato dalla materia. Le particelle di antimateria, invece, sono rarissime eccezioni.

Vari esperimenti indagano su questo problema. Uno dei più spettacolari – ideato proprio da Battiston – è AMS (Alpha Magnetic Spectrometer), un rivelatore di particelle installato sulla Stazione Spaziale Internazionale, dove è stato portato nel 2011 con l’ultima missione dello Shuttle “Endeavour”. I dati più recenti sono per certi versi sorprendenti, ma non hanno risolto il problema. Il Big Bang lascia quindi alcuni enigmi ancora da svelare.

Battiston_ASIRoberto Battiston, trentino, laurea in Fisica alla Scuola Normale Superiore di Pisa, dottorato all’Università di Parigi IX-Orsay, è diventato professore ordinario a Perugia e ora ha la cattedra di fisica sperimentale presso l’Università di Trento. Dopo aver contribuito a importanti esperimenti con gli acceleratori SPS e Lep del CERN di Ginevra, dal 1994 in collaborazione con il premio Nobel Samuel Ting si è dedicato alla fisica dei raggi cosmici, in particolare con il rivelatore AMS, in funzione sulla Stazione Spaziale Internazionale. Autore di oltre 450 lavori su riviste internazionali, dal maggio 2014 è presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana.

Il calendario completo degli appuntamenti e la diretta streaming su: www.giovediscienza.it