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Yacouba, l’uomo che ha fermato il deserto

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Yacouba, l'uomo che ha ridato vita al deserto

Yacouba è riuscito a ridare vita al deserto, piantando migliaia di alberi. Ha dato più reddito agli agricoltori, fermando l’esodo verso le città”. Con queste parole Giovanni Battista Girolomoni, Presidente della Cooperativa Girolomoni, ha insignito Yacouba Savadogo del premio Farmers’ Friend 2017, nato per valorizzare l’attività contadina in Italia e nel mondo. La cerimonia si è tenuta  al Monastero di Montebello, a Isola del Piano (PU), seguita dalla proiezione del film sulla sua vita “The man who stopped the desert”, vincitore di 7 premi cinematografici internazionali.

Yacouba insignito del premio Farmrers’ Friend

Savadogo, originario del Burkina Faso, ha infatti recuperato e perfezionato alcune tecniche di agricoltura tradizionale che hanno permesso di sottrarre terreno al deserto per restituirlo fertile e produttivo ai contadini africani. “Quando la terra è distrutta, sono distrutte anche le vite delle persone che dipendono da essa. Con la siccità, le persone sono spinte a limiti estremi.

Molti scelgono di andarsene –  ha dichiarato Yacouba Savadogo nel corso della premiazione – io ho scelto di rimanere per cercare di capire come rendere la terra nuovamente produttiva. Finché avrò buoni allievi, il mio lavoro potrà essere insegnato, anche quando non ci sarò più”.

Yacouba, una vita per l’ambiente

La vita di Yacouba e quella di Gino Girolomoni, fondatore della Cooperativa, pioniere del biologico e ideatore del Premio, hanno diversi parallelismi. “Così come mio padre Gino ha fatto di tutto per diffondere l’agricoltura biologica in ogni angolo d’Italia, Yacouba ha trasmesso la sua conoscenza a migliaia di agricoltori in tutta l’Africa occidentale – ha detto Giovanni Battista Girolomoni – La sua azienda è diventata modello di biodiversità visitata da agricoltori, agronomi e scienziati”.

Entrambi nati nel 1946, Gino e Yacouba sono figli di contadini e da piccoli vengono mandati in collegio a studiare lontano dalla famiglia. Tutti e due scoprono presto il successo: Gino viene assunto dalle Ferrovie Svizzere, Yacouba apre una attività al mercato che gli fa avere guadagni facili. Impieghi troppo agiati per loro, che sentono il richiamo della terra. E così Yacouba, come Gino, abbandonano l’attività per tornare nel loro paese e fare gli agricoltori Lo fanno negli anni ’70, in un momento in cui i contadini abbandonano le campagne. “In Africa per l’avanzare del deserto portato dalla siccità – dice il Presidente della Girolomoni – In Italia a causa dell’avanzare del deserto culturale”.

Ma come spesso accade nessuno è profeta in patria, e così anche per Savadogo i più grandi nemici si rivelano la gente del posto e le istituzioni. Lo considerano pazzo, alimentando la paura del cambiamento. “Ma la forza e lungimiranza sono più forti degli ostacoli – conclude Giovanni  Battista Girolomoni – come Gino ha reso meraviglioso questo monte brullo e abbandonato, Yacouba è riuscito a ridare vita al deserto