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Ambiente, si studierà (finalmente) a scuola

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educazione ambientale

Arriva anche lo studio dell’educazione ambientale tra i banchi di scuola. La materia (finalmente, ndr) sarà obbligatoria dalla materna sino alla seconda superiore dal prossimo anno. Questo quanto deciso dal Ministero dell’Ambiente insieme al Ministero dell’Istruzione nelle linee guida da poco approvate.

Educazione ambientale obbligatoria dal prossimo anno

Dai rifiuti al riciclo all’importanza della tutela del mare, del territorio, della biodiversità, dell’alimentazione, finalmente i temi dedicati all’ambiente entreranno nelle aule scolastiche e tra le materie fondamentali. In attesa di far parte strutturale dei programmi scolastici saranno inseriti nei programmi di altre materie.

L’idea ha un obiettivo fondamentale: far sì che si raggiunga ad ogni livello una vera educazione ambientale e all’ambiente in modo che sin dalla più tenera età si cominci ad acquisire la consapevolezza che il rispetto per il mondo che ci circonda è il primo passo da muovere per ottenere dei risultati dagli adulti di domani. Si può ben dire che, se pure l’idea a quattro mani, è stata sviluppata in raccordo tra i Ministeri competenti, è ben tardiva rispetto alle strategie educative assunte in Europa. Come sempre siamo fanalino di coda nelle politiche ambientali, ma, è il caso di constatarlo, meglio tardi che mai.

L’obiettivo: formare gli adulti di domani nel rispetto del mondo che ci circonda

“Il progetto – ha spiegato alle agenzie il sottosegretario all’ambiente Degani – è fondamentale. Perché non dovrà essere più discrezionale ma diventerà obbligatorio nel corso del tempo. Partiremo dai bambini – ha aggiunto – perché sono il nostro futuro”. Un concetto ribadito anche dallo stesso ministro Galletti per il quale la diffusione della cultura ambientale tra i giovani rappresenta un obiettivo fondamentale per lo sviluppo del Paese.

“Credo che comminare sanzioni, contemplare reati in ambito ambientale sia doveroso ma non sia sufficiente”. spiega ancora Degani. “E’ necessario – aggiunge – intervenire con una politica di grande respiro, a lungo termine altrimenti il patrimonio che abbiamo a disposizione oggi non ci sarà più domani. Ecco allora entrare in campo l’Educazione ambientale come strumento imprescindibile da cui partire per far capire l’importanza di alcune scelte”. Scelte, non si può che ripetere, tardive anche se si augura siano efficaci.