Alexander Van Der Bellen ha tinto l’Austria di verde. Ha frenato il populismo di destra, l’ultranazionalismo di Norber Hofer, e ridato speranza all’Unione Europea. Ma chi è il nuovo presidente austriaco?
Austria, chi è Van Der Bellen
Alexander Van der Bellen è nato a Vienna il 18 gennaio 1944. Il padre, un nobile russo, mentre la mamma di origini estone, la famiglia si trasferì a Vienna durante l’invasione dell’Estonia da parte dell’Unione Sovietica nel 1940. Sarà da questa discendenza che Van Der Bellen ha seminato le basi per il suo fortissimo credo europeista.
Ottiene la cittadinanza austriaca nel 1962, arriva ad Innsbrukh dove si diploma presso il liceo “Akademisches Gymnasium”, per poi conseguire la laurea in Economia ed il dottorato nel 1970.
Austria, Van Der Bellen in politica dal 1980
Si avvia, dunque, alla carriera universitaria, diventando professore ordinario a Vienna nel 1980. E’ in questi anni che il professore, socialdemocratico convinto, si butta in politica. Viene eletto nel ’94 nel consiglio nazionale austriaco per il partito dei Verdi diventando nel’97 il portavoce federale, mentre nel ’99 ne diventa presidente del gruppo parlamentare.
Dopo la durissima sconfitta dei Verdi nel 2008 lascia la carica di presidente ed il parlamento per dedicarsi alla sua città: Vienna, dove entra nel consiglio comunale come assessore.
Austria, Van Der Bellen eletto per due volte ai ballottaggi
Infine, proprio nelle ultime elezioni la grande occasione. Essere eletto alle presidenziali austriache avendo vinto per ben due volte il ballottaggio contro l’ultranazionalista Norbert Hofer. Una prima volta nel maggio scorso, annullato per irregolarità; una seconda volta a dicembre, pochi giorni fa, diventando a pieno titolo il nuovo presidente.
Come detto, Van Der Bellen è un europeista convinto, tanto che tutte le istituzioni Ue lo hanno acclamato con soddisfazione, anche perché la sua vittoria frena quei populismi che tanto fanno temere Strasburgo. Ed in qualche modo getta le fondamenta di un nuovo argine contro il rischio di acclarati estremismi di destra anche in vista delle prossime elezioni in Francia, in Germania ed in Olanda senza contare il voto inglese sulla Brexit e la vittoria di Trump oltrefrontiera.
Van Der Bellen frena gli estremismi di destra in vista delle prossime elezioni
Il 15 marzo si voterà in Olanda. E Geert Wilders, rappresentante di quella destra estrema, antieuropeista, anti immigrati, razzista e xenofoba è al momento in testa ai sondaggi. Il 23 aprile si vota in Francia e qui, in attesa del prossimo candidato socialista, si profila la vittoria del conservatore e liberista Francois Fillon, nazionalista convinto tanto da mettere in difficoltà persino Marine Le Pen, candidata dell’estrema destra francese.
L’Austria, dicono, ha scelto il calmo Van Der Bellen perché teme il cambiamento. In realtà Van Der Bellen rappresenta al meglio quell’Austria borghese, europeista, che non intende essere divisiva, ed è questo che ha pesato su una vittoria non affatto scontata.
Austria, una curiosità: Van Der Bellen avrebbe votato Sì al referendum costituzionale
Un’ultima curiosità: interrogato sul referendum italiano Van Der Bellen ha risposto che avrebbe votato Sì; ma questa è un’altra storia.