Il 27 maggio 1971 nella pineta di Lagomare, a Torre del Lago, vicino a Viareggio, inizia il Primo Festival della Musica d’Avanguardia e delle Nuove Tendenze, che resterà nella storia del pop italiano come il primo grande raduno giovanile di massa.
Revocata l’autorizzazione per il Palazzo dello Sport
Organizzato da Massimo Bernardi dura sette giorni e presenta una eccezionale rassegna di gruppi e artisti emergenti, molti dei quali sono destinati a diventare protagonisti della musica italiana degli anni Settanta. Il Festival che originariamente si doveva tenere a Viareggio, si svolge a Torre del Lago perché l’amministrazione comunale di Viareggio, temendo incidenti, ha revocato nelle ultime settimane l’autorizzazione a utilizzare il Palazzo dello Sport. Nella pineta del Lungomare di Torre del lago convergono decine di migliaia di giovani che suppliscono con la buona volontà all’assenza di strutture d’accoglienza. Per una settimana si esibiscono i migliori talenti del panorama rock e pop italiano. C’è anche una gara, e non poteva mancare, affidata a una sorta di “giuria di qualità” che comprende, tra gli altri, il d. j. Renzo Arbore e il giornalista Armando Gallo. I riconoscimenti principali vanno alla Premiata Forneria Marconi, a Mia Martini & la Macchina e agli Osanna. Premi speciali vengono assegnati ai Fholks, alla Nuova Idea e ai Delirium.
L’impianto audio è insufficiente per Rick Wakeman
L’elenco dei gruppi che nei sette giorni del Festival si esibiscono a Torre del Lago è nutritissimo. Ci sono il Rovescio della Medaglia, gli Stormy Six, gli italo-inglesi Godfathers, i Circus 2000, Le Madri, gli Alluminogeni, i Flea On The Honey e molti altri. Nel ruolo di ospiti d’onore fuori concorso arriva anche la Formula Tre, mentre il pop internazionale è rappresentato da due gruppi britannici: i Jerico Jones e i Medicine Head. Il programma prevedeva anche l’esibizione degli Strawbs, ma le potenzialità dell’impianto audio sono insufficienti per la band di Rick Wakeman che è costretta a rinunciare. Non mancheranno momenti di tensione legati alla carenza di strutture, di cibo e acqua e nella giornata di chiusura la parte più politicizzata dei gruppi di giovani presenti al Festival improvviserà una manifestazione contro i “padroni della musica” e contro gli inviati delle televisioni, delle radio e dei giornali, accusati di essere “servi dei padroni” e di occuparsi dei giovani solo “quando fanno colore”.
Se i “Godfathers” erano Godfather, credo che fossero tutti musicisti britannici, seppure residenti in Italia