Home C'era una volta Big Mike McKendrick, il banjo di Oscar Young e Armstrong

Big Mike McKendrick, il banjo di Oscar Young e Armstrong

SHARE

Il 22 marzo 1965 muore a Chicago, nell’Illinois, il banjoista e, qualche rara volta, chitarrista Big Mike McKendrick.

L’incontro con Oscar Young

Fratello di Little Mike, Reuben Michael McKendrick, questo è il suo vero nome, nasce nel 1901 a Paris, nel Tennessee. Suona a lungo con Oscar Young nel 1926 e con Edgar Hayes e Dave Peyton nel 1927 tornando poi con Young nel 1928 e restandovi fino al 1930 salvo una parentesi nel 1929 con Tiny Parham. Nel 1931 fa parte dell’orchestra di Jerome Carrington e nell’estate dello stesso anno suona con Louis Armstrong con il quale rimane, a intervalli, fino al 1933.

Molte incisioni

Nel frattempo forma una propria orchestra seguitando comunque a suonare per altri leaders, come Erskine Tate nel 1934, Zutty Singleton e sul finire del 1935 con Ikey Robinson. Durante gli anni Cinquanta suona nell’orchestra di Franz Jackson e nel 1962 con Brian Shankley. Di lui restano molte incisioni con Ollie Powers e la Young’s Creole Jazz Band nel 1923, Tiny Parham nel 1927, Gene Austin nel 1928, Louis Armstrong nel 1931, Ikey Robinson, Cleo Browne  Zutty Singleton nel 1935.

Previous articleGiornata delle foreste, ecco dove festeggiarla
Next articleDeforestazione, un dramma globale
Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".