Home C'era una volta Dick Wellstood, tra ragtime e stride piano

Dick Wellstood, tra ragtime e stride piano

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Il 25 novembre 1927 nasce a Greenwich, nel Connecticut, il pianista Dick Wellstood, all’anagrafe registrato con il nome di Richard MacQueen Wellstood.

Il debutto con Bob Wilber

Studia privatamente il pianoforte a Boston e a New York e nel 1946 decide di dedicarsi professionalmente alla musica. Debutta al fianco di Bob Wilber, nei cui gruppi suona fino al 1950. La sua prima incisione come solista è del 1947. Tra il 1950 e il 1952 suona con Jimmy Archey e nel 1953 suona e incide con Roy Eldridge. Nel resto degli anni Cinquanta è collaboratore saltuario di Conrad Janis e suonare con Sidney Bechet, Rex Stewart, Red Allen e molti altri, oltre che di esibirsi come solista nel locale di Eddie Condon.

Tra ragtime e stride piano

Tra il 1959 e il 1963 suona in vari locali e svolge attività di free-lance prima di entrare nel quartetto di Gene Krupa, nel 1964. Nel 1966 suona in un locale del New Jersey prima di riprendere l’attività di accompagnatore con musicisti come Roy Eldridge e Jimmy McPartland e nel gruppo dei Dukes of Dixieland. Negli anni Settanta svolge un’intensa attività solistica pur non rinunciando a qualche esperienza orchestrale come, nel 1974, quella con la World’s Greatest Jazz Band. Incide numerosi album, da solo e con piccoli gruppi, nei quali dimostra la propria preferenza per il ragtime e lo stride piano. Tra i musicisti che lo accompagnano nei suoi dischi figurano Doc Cheatham, Vic Dickenson, Kenny Davern, Wild Bill Davison, Zoot Sims, Al Casey e Billy Butterfield. Muore il 24 luglio 1987.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".