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Francia, spopola la pizza al foie gras

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Nonostante i disperati appelli delle comunità vegane e vegetariane e dei molti oppositori alla pratica della barbara alimentazione forzata delle anatre, si continua indisturbatamente a produrre e consumare il foie gras: in Francia spopola la pizza condita con la famosa prelibatezza culinaria.

Foie gras, anche la California lo vieta

La Nona Corte d’Appello della California ha confermato ormai da anni il divieto di produrre e vendere il famoso patè di foie gras. Il giudice ritenne infatti che il divieto fosse costituzionale ed accolse le istanze dell’Animal Legal Defense Fund, della Humane Society degli Stati Uniti, del Farm Sanctuary e della Marin Humane Society. La sfida della California partì dall’esperienza Newyorkese, dove i produttori sono sempre riusciti a convincere i pubblici ministeri e le autorità di regolamentazione ad ignorare la legge già esistente. Nonostante le incursioni a sorpresa nelle aziende agricole, i produttori sono però sempre riusciti a coprire quello che realmente accade all’interno delle aziende, mascherando ciò che gli animali vivono ogni giorno.

La produzione di foie gras è comunque già vietata in molti paesi: Argentina, Turchia, Regno Unito ed Italia, ma anche Israele (uno dei più grandi produttori al mondo), dove la Corte Suprema ha condannato la pratica dopo averla attentamente studiata.

Nonostante queste chiare prese di posizione, la Francia, principale produttrice di foie gras al mondo, continua imperterrita ad alimentare questa pratica disumana. E’ di qualche giorno fa la notizia, riportata dalla Stampa, che segnala i francesi quali primi consumatori di pizza in europa e i secondi nel mondo, ma le loro scelte ricadono principalmente sull’uso di condimenti di origine animale, primi tra tutti il foie gras o l’anatra affumicata.

E’ presto detto quindi che i francesi sono e restano completamente sordi alla necessità di abolirne la pratica.

Foie Gras Una pratica disumana

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Gli oppositori californiani di questa pratica barbara sono stati sostenuti da moltissimi veterinari aviari ed hanno raccolto più di 1000 pagine di studi veterinari e tantissime altre prove, contro le aziende agricole produttrici. Le anatre in questione vengono alimentate forzatamente – con l’aiuto di un tubo inserito a forza in bocca, in gola e fin nello stomaco dell’animale – con cibo in grande quantità, molto energetico e tutt’altro che equilibrato. Gli uccelli sono ingozzati due volte al giorno. In Francia l’87% delle oche e anatre sono rinchiuse in gabbie a batteria dove non possono nè alzarsi, nè girarsi, nè stendere le ali.

Dopo lo shock dell’ingozzamento gli animali sono soggetti a diarrea e a convulsioni. Il funzionamento del fegato è compromesso, l’animale soffre e non riesce a regolare la temperatura del corpo; sviluppa una malattia chiamata steatosi epatica, meglio conosciuta come “fegato grasso”. Inoltre le dimensioni del suo fegato ipertrofico, che diventerà 10 volte più grande di quello che avrebbe in condizioni di salute, gli renderà difficile la respirazione e ogni movimento, molto doloroso. Le sacche polmonari sono compresse, il centro di gravità dell’animale è spostato.

Foie Gras, una prelibatezza

Dopo una dozzina di giorni di ingozzamento gli uccelli saranno inviati al mattatoio in casse dove vengono ammassati e dove sviluppano infezioni alle zampe. Sono quindi storditi poi con elettronarcotico per lo sgozzamento, ma succede frequentemente che si risveglino durante l’operazione, o anche prima… poi vengono spiumati, sviscerati, svuotati, il loro fegato è prelevato e trattato per essere reso commestibile.

Tutto questo per la produzione di una “prelibatezza”.

La celebre professoressa Temple Grandin (associata dell’Università Statale del Colorado ed una delle personalità più famose nel mondo) ha recentemente preso una posizione contro la pratica come molte altre grandi personalità mondiali, ma nonostante questo, lo stato di New York, intimorito dalla lobby dell’agricoltura, è sempre stato incapace di far rispettare la legge statale.

Nulla dovrebbe giustificare la sofferenza indotta ad un animale, tantomeno la produzione di un prodotto destinato ad consumo di nicchia (soprattutto per il suo costo), benché famosissimo.

Ognuno di noi dovrebbe chiedersi: voglio essere complice di tutta questa sofferenza solo per soddisfare i miei gusti? La maggior parte delle persone pensano che la risposta sia “NO”, ed è per questo che il foie gras è così ampiamente vietato. Gli Stati Uniti, come molte altre aree di riforma progressista, stanno cercando di recuperare. E’ tempo che New York faccia lo stesso e chiuda l’ultimo grande produttore del paese, come ha fatto la California. Quand’è che questo accadrà anche in Francia?