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Fracking, gli ambientalisti contro Obama

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Le norme per la regolamentazione del fracking nei circa 100.000 pozzi di petrolio e di gas che si trovano su terreni pubblici e tribali americani, sono state appena varate dall’amministrazione Obama e sono il risultato di un lungo processo iniziato già nel primo mandato dell’attuale presidente degli Stati Uniti.

Fracking, gli ambientalisti si oppongono a Obama

Il fracking è una attività in piena espansione, che distrugge le rocce sotto il terreno e introduce sostanze chimiche tossiche, inquinando irreversibilmente le falde acquifere.
Tutti i danni del fracking

Il fracking è una tecnica di “fratturazione” idraulica che consiste nel perforare il terreno fino a raggiungere le rocce che contengono i giacimenti di gas naturale ai quali si vuole accedere. Si inietta poi un getto di acqua mista a sabbia e prodotti chimici tossici, per provocare l’emersione in superfice del gas.
Le nuove regolamentazioni sul tema, da poco rese note dal Ministero degli Interni, entreranno in vigore tra circa 90 giorni, e si riferiscono a tutti i pozzi sparsi nei 750 milioni di ettari di terre pubbliche, ma ovviamente non avranno nessun valore per la maggior parte delle operazioni di fracking negli Stati Uniti, che si svolgono su terreni privati.

Le regole consentiranno ai dipendenti pubblici di ispezionare e convalidare la sicurezza e l’integrità delle barriere di cemento che si costruiscono per aprire la strada al fracking.

Fracking, norme ancora poco restrittive

Le aziende saranno obbligate a rendere pubbliche le sostanze chimiche utilizzate nel processo, entro 30 giorni dal completamento delle operazioni di fracking e a fornire al Bureau of Land Managemen (BLM), informazioni dettagliate sulla geologia del luogo prima e dopo l’intervento. La missione della BLM infatti, è quello di gestire e conservare le terre pubbliche per le generazioni presenti e future.

Il Segretario degli Interni, Sally Jewell ha recentemente dichiarato che le regole garantiscono appena gli “standard minimi” e sarebbero ancora meno rigorose di quelle che alcuni Stati hanno già stabilito.
Gli ambientalisti insorgono. Norme di questo tipo sono ben lontane dal proteggere l’acqua potabile disponibile

“Queste regole mettono gli interessi delle multinazionali del petrolio e del gas al di sopra della salute delle persone e del patrimonio naturale americano”, dice Amy Mall, analista per il Natural Resources Defense Council, “Regole di questo genere non riusciranno mai a proteggere dai rischi di fracking le terre pubbliche della nazione e nemmeno i nostri ultimi luoghi selvaggi, fonti di acqua potabile per milioni di persone.”

“Anche se questa proposta è migliorata rispetto alle versioni precedenti, rappresenta un’occasione mancata per aumentare la trasparenza e ridurre l’impatto che questa attività ho sulla nostra aria, sull’acqua, sulle terre pubbliche, ed in generale sulle comunità, da parte dell’industria petrolifera e del gas” ha detto Madeleine Foote della Lega of Conservation Voters.

Nel frattempo, una coalizione di democratici ha proposto una serie di leggi (“Frack Pack”) per regolare più rigorosamente il fracking. Ma la speranza che possano passare è ridotta al minimo, visto che legislazioni simili non sono mai riuscite a diventare leggi anche con un Congresso molto più amichevole che quello attuale. In un Congresso oggi totalmente controllato dai repubblicani, queste proposte non hanno praticamente alcuna possibilità.