Home C'era una volta Freddy Johnson, pianista swing

Freddy Johnson, pianista swing

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Il 24 marzo 1961 scompare Freddy Johnson, uno dei più apprezzati pianisti di swing. La sua morte avviene a New York, la città dove è nato il 12 marzo 1904.

Dagli USA all’Europa

Il pubblico comincia a conoscere il nome di Freddy Johnson e ad apprezzarlo nel 1922 quando accompagna al piano Florence Mills. Due anni dopo forma una sua orchestra e debutta a New York. Successivamente suona con Elmer Snowden, Billy Fowler e Noble Sissle prima di aggregarsi all’orchestra di Sam Wooding con la quale si trasferisce in Europa nell’estate del 1928. Tra il 1929 e il 1930 si esibisce più volte con successo al Bricktop’s, di Parigi come solista. Nel 1933 insieme al trombettista Arthur Briggs forma una nuova orchestra con la quale suona nei più eleganti ritrovi di Parigi mettendosi in luce anche come efficace arrangiatore. Nel 1934 è in Belgio e Olanda a fianco di Lex Van Spall e, successivamente, al Negro Palace di Amsterdam sia come solista, sia alla testa di un trio comprendente Coleman Hawkins.

La Cubana, il club ad Amsterdam

Nel 1939 entra a far parte, per un breve periodo, dell’orchestra di Willie Lewis e poi si trasferisce a Parigi con una nuova orchestra della quale fanno parte il trombettista Louis Bacon, il sassofonista Alix Combelle, il bassista Wilson Myers e il batterista Tommy Benford. Si ritira quindi ad Amsterdam ove apre un suo club, La Cubana, nel quale si esibisce stabilmente per diversi anni consecutivi. Rientrato negli Stati Uniti nel 1944 lavora prima con George James e poi con l’orchestra di Garvin Bushell. Negli anni successivi continua a esibirsi in vari ritrovi di New York come solista. Verso la fine degli anni Cinquanta ritorna in Europa con lo spettacolo di rivista “Free And Easy”, ma proprio durante questa tournée scopre di essere malato di cancro e dopo un primo ricovero a Copenaghen rientra a New York dove viene ricoverato al St. Barnabas Hospital. Ci resta fino alla morte.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".