Home C'era una volta Guitar Slim Green, una chitarra e un blues

Guitar Slim Green, una chitarra e un blues

SHARE

Il 28 settembre 1975 muore a Los Angeles, in California, il cantante e chitarrista blues Guitar Slim Green.

Uno pseudonimo inflazionato

Nato a Bryan, in Texas il 25 luglio 1920 si chiama in realtà Norman G. Green. Quando sceglie lo pseudonimo di Guitar Slim, che è usato da altri due chitarristi Eddie Jones e Alexander Seward, per evitare confusioni gli unisce il suo vero cognome. Guitar Slim Green inizia a esibirsi intorno alla metà degli anni Trenta nel Texas dove è nato. Trasferitosi verso il 1940 a Las Vegas nel Nevada, per sbarcare il lunario accetta di lavorare fuori dall’ambiente musicale fino al 1947 quando si sposta a Los Angeles. Qui trova voglia e stimoli per ricominciare.

Una nuova interruzione un nuovo ritorno

Nel 1948 registra con Louis Jackson al pianoforte e Junior Hampton alla batteria Baby I Love You e Tricky Woman Blues per la Murray. All’inizio degli anni Cinquanta suona con L.C. Robinson e Jimmy Mc Cracklin e quindi con Johnny Otis. Dopo aver registrato ancora nel 1957 per la Dig scompare dalle scene musicali fino al 1966 quando torna di nuovo a esibirsi nei club californiani. Alla fine degli anni Sessanta torna anche in sala d’incisione.

 

Previous articleMainetti presenta i nuovi appendini in carta
Next articleQuel giovane trombettista ha del talento…
Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".