Due milioni di persone in delirio accolgono, il 1° febbraio 1979 l’ayatollah Khomeini che, dopo un esilio durato quindici anni ritorna a Teheran, la capitale dell’Iran.
Resistenza e unità nazionale
La rivolta popolare contro il sanguinario e dispotico regime dello scià Reza Pahlavi sembra così trovare la sua conclusione in un clima di rinnovata unità nazionale tra le forze della ribellione antidittatoriale. È solo un’illusione.
La Repubblica islamica
Superato il primo momento tra le varie fazioni che hanno concorso all’abbattimento dello Scià si scatenano in una lotta fratricida che alla fine vede prevalere la parte più legata agli ambienti religiosi tradizionalisti. Pochi mesi dopo in Iran verrà proclamata la “Repubblica islamica” confessionale e rigidamente teocratica. Tutte le componenti laiche della resistenza, a partire dai comunisti, saranno disperse e in qualche caso perseguitate.