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La Metamedicina, un approccio sensibile

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Metamedicina
La Metamedicina, un approccio innovativo alla salute

Fin da piccoli, sappiamo che, per curare un infortunio fisico, si ricorre alle cure mediche. Quello che, al contrario, rimane sconosciuto alla stragrande maggioranza della gente, è che esistono diverse tipologie di cura verso una malattia. Soprattutto quelle che hanno a che fare con il lato privato di una persona, il suo essere più profondo. È il caso della Metamedicina, ossia di quel particolare “approccio terapeutico” che agisce sulla sfera emotiva della persona cercando di far leva su tutte quelle sensazioni psicologiche che la disturbano e che, sovente, danno luogo a problemi di natura psicosomatica.

Cos’è la Metamedicina?

Un approccio differente alla salute

Grazie al suo approccio, la Metamedicina permette alla persona, avendo compreso la causa del suo malessere o malattia, di attuare un percorso di guarigione. Possiamo dire che la Medicina si occupa del “sintomo”, e quindi dell’effetto, mentre la Metamedicina si occupa della “causa”, di tutto ciò che non si è consapevoli.

Essa si propone, infatti, di aiutare la persona a prendere coscienza dello squilibrio interiore che la malattia manifesta. Allo stesso tempo, fornisce all’individuo la possibilità di conoscere sé stesso e il proprio corpo come assunzione di responsabilità verso la propria vita.

La conoscenza e l’ascolto del corpo

La conoscenza e l’ascolto del corpo è importante anche come “prevenzione”, in quanto l’individuo non è più portato a delegare totalmente la propria salute all’esterno, ma diventa “competente di sé stesso” nella ricerca del benessere, della crescita personale e dell’armonia nella propria vita. Abbiamo chiesto a Sara Vattai, consulente in relazione d’aiuto, di spiegarci meglio origine, natura e caratteristiche della Metamedicina.

Sara, innanzitutto che cos’è la Metamedicina?

Nata in Canada alla fine degli anni ‘80 grazie alla dott.ssa Claudia Rainville, la Metamedicina è un approccio di risveglio e di guarigione da una malattia. Si propone infatti di guidare la persona, attraverso un percorso verbale, alla comprensione delle cause che sono all’origine dei propri malesseri. La Metamedicina propone una nuova idea di “malattia” in quanto non la considera un male da combattere, piuttosto un messaggio da ascoltare e una sorta di campanello d’allarme cui prestare massima attenzione. Inoltre permette all’individuo di prendere coscienza di parti di sé, di meccanismi e ripetizioni che condizionano la sua vita ma di cui non è consapevole.

Come può concretamente agire la Metamedicina in un percorso di guarigione?

Il consulente di Metamedicina guida il paziente, attraverso un processo induttivo di ascolto e domande pertinenti, verso la presa di coscienza di ciò che causa un malessere o una malattia. Il consulente non agisce sul paziente ma lo guida e lo aiuta a compiere un processo di auto guarigione. Quindi lascia al soggetto la responsabilità di comprendere, vedere, sentire e quindi guarire. Accade infatti che, dopo aver compreso il messaggio e la causa della malattia, essa non abbia più motivo di esistere e il paziente guarisca naturalmente.

Qual è il rapporto tra Medicina e Metamedicina?

Per comprendere meglio il rapporto tra i due approcci, vi chiedo di immaginare un Iceberg: la Medicina si occupa della punta, di ciò che si vede, dell’effetto. La Metamedicina si occupa, invece, di ciò che è sommerso, di ciò che non è visibile, della causa. I due approcci sono entrambi molto validi e possono cooperare assieme per ottenere il miglior risultato possibile per la guarigione di un paziente da una determinata malattia.