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L’editoria sportiva cresce

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Editoria sportiva
Secondo recenti ricerche dell'AIE, l'editoria sportiva è in crescita sia in termini di fatturato che di spessore qualitativo

Un recente studio dell’Associazione italiana editori pubblicato lo scorso luglio rileva come, nel corso dell’ultimo decennio, sia cresciuto il numero degli editori italiani che propongono titoli dedicati allo sport: l’editoria sportiva guadagna dignità.

Editoria sportiva, un settore importante dell’editoria italiana

Dai tempi di Limina a oggi

Solo negli ultimi anni, evidenzia la ricerca L’editoria nel pallone. Il mercato dell’editoria sportiva nell’anno degli europei e delle Olimpiadi 2012 è aumentato di quasi sette volte il numero di editori che hanno ospitato, nel loro catalogo, libri di natura sportiva pubblicando manuali, guide, biografie e libri fotografici. Una crescita pari al +107% rilevano le fonti dell’AIE.

Editoria sportiva
La copertina di un libro di Limina edizioni

Sono davvero lontani i tempi (era il 1995) in cui nasceva Limina, una piccola casa editrice specializzata in editoria sportiva che apriva un genere completamente nuovo nel panorama editoriale italiano. Come è stato giustamente sottolineato da più parti “lo sport, come [nella] letteratura anglosassone o latino-americana, inizia a guadagnare dignità di materia narrativa, […] attraverso il racconto di storie e vite esemplari, si realizza [un catalogo] che fonde narrativa e sport, satira e saggistica a tutto campo”.

Il calcio al primo posto

La ricerca dell’AIE rimarca anche come sia lievitata l’offerta di titoli di argomento sportivo (+23,7% nell’ultimo decennio: nel 2011 sono state 1271 le prime edizioni, 343 le ristampe) e come le novità editoriali sportive sono passate dal 55% del 2000 al 79% del 2011 dei titoli proposti annualmente. Ad avere la visibilità maggiore non poteva che essere il calcio. Più di un titolo su cinque è dedicato al pallone (il 22% dei titoli). A seguire, quelli dedicati all’ambiente e alla montagna (13%), al ciclismo (7%) e alle arti marziali (4%). C’è da rilevare come questa crescita negli ultimi dieci anni sia certamente significativa, pur tuttavia l’Italia resta praticamente agli ultimi posti in questo specifico segmento di mercato se paragonata agli altri paesi europei.

E nonostante l’Italia si collochi nel ranking mondiale – pur con oscillazioni dovute ai ricambi generazionali e all’aumentata concorrenza internazionale – nella Top 10 da diversi anni, l’offerta di titoli e la conseguente lettura di libri sportivi resta sempre molto distante dagli altri paesi e mercati europei. Ed è un peccato non poter valorizzare appieno questa tendenza in quanto la presenza nei piani alti nel ranking sportivo significa anche audience televisiva, notorietà dei personaggi, storie e pratiche sportive da raccontare al grande pubblico. Un aspetto interessante che lo studio in questione rileva è che l’editoria sportiva vale circa il 2% dei canali trade. La sua quota di mercato specifica si colloca precisamente tra l’1,7% e il 2%, mentre, in ultima analisi, è da sottolineare che, storicamente, i lettori di libri in Italia sono pochi ma i praticanti di sport sono ancora meno. Solamente 19,3 milioni di italiani praticano un’attività sportiva e solo 25,9 milioni leggono almeno un libro in un anno. La media generale italiana è del 32,1% con punte virtuose (Valle d’Aosta 45,0, Bolzano/Bozen 56,8, Trento 46,3) e regioni meno sviluppate (Campania 19,4, Puglia 20,7, Calabria 22,0).

L’editoria sportiva nelle parole di Giovanni Peresson

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Giovanni Peresson

“L’editoria sportiva – spiega il responsabile dell’Ufficio studi AIE Giovanni Peresson (in foto), che, con Elisa Molinari, ha curato l’indagine – soffre in Italia delle difficoltà più generali del settore della manualistica. Un libro su come praticare meglio una certa attività agonistica anche a livello dilettantistico presuppone, a sua volta, un mercato di praticanti di questa attività significativo e interessato ad aggiornarsi. Certamente rappresenta una nicchia in crescita, ma più attorno a due fenomeni: le biografie dei campioni, e, ultimamente, – molto legato al calcio – i libri di inchiesta sul malaffare sportivo o il doping sportivo. Non è poi un caso che i best seller nascano soprattutto in coincidenza di importanti eventi mediatici come il campionato di calcio e di biografie dei calciatori che hanno vinto lo scudetto”.