Il 6 giugno 1938 nasce a Clichy, in Francia, il contrabbassista Louis Félix Angelo Trussardi, da tutti conosciuto come “Luigi”.

Dalla chitarra al contrabbasso

Trussardi deve il suo nome d’arte di Luigi alle sue origini italiane. Avendo strimpellato la chitarra quando era studente, decide di imparare seriamente la tecnica di questo strumento al conservatorio ma quasi subito scopre il fascino del contrabbasso. Dopo un solo anno di studio inizia a suonare da dilettante nei club parigini, in particolare con il sassofonista svizzero Freddy Mayer allo Chat-Qui-Pêche e successivamente con Dominique Chanson e Barney Wilen al Tabou. Nel 1959 Mac-Kac lo scrittura nel suo trio al Club Saint-Germain, dove resta per tre anni, accompagnando, durante questo periodo, tutti i musicisti che suonano in quel locale: Martial Solal, René Urtreger, Georges Arvanitas, Raymond Fol.

Contrabbassista di Nougaro

Dal 1962 il suo contrabbasso si fa notare dagli appassionati accompagnando diversi musicisti statunitensi quali Donald Byrd, Eric Dolphy e Chet Baker. Con quest’ultimo effettua anche una tournée di sei mesi. Nel 1964 diventa il contrabbassista del cantante Claude Nougaro che si fa accompagnare da un gruppo composto da altri musicisti jazz come Maurice Vander, Eddie Louiss, Roger Guérin ed Elek Bacsik. Con Nougaro suona per molti anni pur con qualche interruzione come quella ce lo vede suonare con Art Simmons al Living Room. Nel 1979 lascia definitivamente il cantante per ritrovare Maurice Vander in trio e dedicarsi anche a un’intensa attività di free-lance che lo vede al fianco di Kai Winding, Arnett Cobb, Richie Cole, Art Taylor, Sonny Stitt e numerosi altri solisti francesi o statunitensi. Muore il 29 aprile 2010.

 

Previous articleLa prima vettura spagnola della Seat
Next articleZbigniew Seifert, il jazzista polacco che si ispirava a Coltrane
Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".