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Luna 3 mostra per la prima volta il lato nascosto della Luna

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Il 6 ottobre 1959 il satellite sovietico Luna 3 si avvicina alla Luna passando a 6.200 chilometri dal cosiddetto “polo sud lunare” continuando poi il suo viaggio verso il lato opposto. La sua missione è quella di mostrare per la prima volta all’umanità “The dark side of the moon”, il lato nascosto della Luna.

Le prime immagini del lato nascosto

Il giorno successivo Luna 3 supera l’immaginaria linea d’ombra tra le due facce della Luna e inizia a scattare le prime fotografie del lato nascosto. In circa quaranta minuti vengono scattate ventinove foto. Gli scatti avrebbero dovuto coprire circa il 70% della superficie dell’emisfero nascosto a una distanza approssimativa di 64.000 chilometri dalla Luna. Esaurito il suo compito la sonda vira verso il polo nord lunare e punta in direzione della Terra. Il giorno successivo, giunta nelle vicinanze del pianeta, dovrebbe trasmettere le immagini al centro di controllo di Bajkonur ma la situazione viene complicata da problemi di potenza del segnale delle comunicazioni. Questo fatto rende estremamente problematici l’invio e la ricezione delle immagini fotografiche e per qualche tempo fa temere che alla fine non si possa recuperarle. Solo dopo alcuni giorni di febbrili aggiustamenti dell’asse di rotazione della sonda e della sua rotta, grazie a un ulteriore avvicinamento con la Terra, si creano le condizioni per la trasmissione dei primi fotogrammi del suolo lunare della faccia nascosta.

Che cosa c’era nelle foto scomparse?

A causa dei difetti del sistema di comunicazione soltanto diciassette dei ventinove fotogrammi inviati dalla sonda siano arrivati al centro di controllo in condizioni accettabili anche se di qualità piuttosto scadente. Questa è la versione ufficiale, ma c’è chi sospetta che in realtà i sovietici abbiano ricevuto tutte le fotografie e decidendo poi di secretarne una parte. Perché? Che cosa ci sarebbe stato di tanto sconvolgente in quelle immagini? Domande senza risposta anche perché pochi giorni dopo, il 22 ottobre, dal centro di controllo di Bajkonur perdono definitivamente il segnale della sonda la quale, attratta dalla gravità terrestre abbassa progressivamente la sua orbita fino a quando, nel 1962, rientra nell’atmosfera disintegrandosi come previsto. Con essa si disintegra anche tutto quello che c’è a bordo. Da quel momento le uniche copie delle foto scattate dalla sonda Luna 3 sono quelle in possesso delle autorità sovietiche. Resta un mistero: quante erano, ventinove o diciassette e, soprattutto, che cosa c’era in quelle scomparse?

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".