Home C'era una volta Mary Osborne, la chitarrista jazz

Mary Osborne, la chitarrista jazz

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Il 17 luglio 1921 nasce a Minot, nel Nord Dakota. Mary Osborne, una delle più conosciute chitarriste jazz del Novecento.

Figlia d’arte

Figlia di due chitarristi suona l’ukulele a quattro anni dedicandosi poi al violino durante gli anni scolastici. Inizia a suonare la chitarra a nove anni e a esibirsi in diversi club di Bismark verso i quindici anni, influenzata da Eddie Lang, Django Reinhardt e Dick McDonough. Spinta da un amico, si reca ad ascoltare Charlie Christian che si esibisce con il sestetto di Al Trent e immediatamente acquista una chitarra elettrica che studia con il massimo impegno. Approda a New York nel 1945 dopo aver lavorato per diverso tempo in trio con Winifred McDonald, con i gruppi di Buddy Rogers, Dick Stabile, Terry Shand, Joe Venuti, Russ Morgan, Gay Claridge e aver sposato Ralph Scaffidi. A New York, scioltosi il trio di McDonald, la Osborne non ha difficoltà a trovare scritture, soprattutto presso la radio e negli studi di registrazione e anche in gruppi affermati come quelli di Mary Lou Williams, Beryl Booker, Coleman Hawkins, Mercer Ellington, Wynonie Harris.

Apprezzata e originale

Suona anche con un suo trio dividendo il suo tempo tra New York e Chicago. Proprio in quest’ultima città viene ascoltata da Leonard Feather nel 1944 che inizia a occuparsi della sua immagine. In quel periodo ottiene un’enorme popolarità negli Stati Uniti. A New York suona per molto tempo al Kelly’s Stables dove viene ascoltata anche da Reinhardt. Dal 1949 al 1962 lavora come free-lance suonando e incidendo abbondantemente. Dal 1962 studia anche chitarra classica con Albert Valdes Blaiwn. Nel 1968 si sposta in California continuando a esibirsi in quartetto, a insegnare e anche a suonare la chitarra classica. Molto apprezzate sono le sue incisioni con Coleman Hawkins, Tyree Glenn, Mary Lou Williams, Louie Bellson-Gene Krupa e sotto suo nome. Chitarrista dotata di grande swing e di ottima tecnica, senz’altro una delle più originali jazzwomen. Muore il 4 marzo 1992.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".